Erano le chiome sparse

Evviva! Vi annuncio che oggi sono bellissima! Sono su di giri perché forse ho superato il trauma del parrucchiere. Ricordate quella straziante esperienza di cui vi avevo reso partecipi più di un anno fa? Be’, ammetto che da allora il mio rifiuto psicologico per il parrucchiere è diventato perfino più aspro di quello che molti hanno per il dentista. Motivo per cui io che non ho mai molto amato i capelli lunghi mi sono ritrovata ad averli ormai fino a metà schiena. E avrei continuato a farli crescere a oltranza se non avessi cominciato a mal tollerare quell’aria da madonnina seriosa che i capelli lunghi mi danno. Perciò, approfittando del vortice di depressione che mi ha colto nelle ultime settimane, mi son detta: più giù di così non posso stare, perciò è il momento ideale per andare dal parrucchiere. Qualunque critica possa farmi, ho già l’autostima sotto i tacchi. E infatti ha funzionato!

Ho ovviamente evitato il parrucchiere sadico dell’altra volta e ho riprovato col parrucchiere vicino a casa. È tornata la figliola prodiga, ho pensato entrando nel negozio col capo cosparso di cenere, preparandomi alla salva di critiche sullo stato dei miei capelli (e considerando che, a parte qualche aggiustatina casalinga, era da un anno che un parrucchiere non toccava la mia testa, ne avevano ben donde; sapete, ogni tanto bisognerebbe sistemare il taglio per dare un certo ordine alla capigliatura). Be’, sarà che mi aspettavo il peggio, ma questi parrucchieri sono stati più umani di come li ricordassi: il giudizio sui miei capelli ha compreso una severa pars destruens (e quella non me la toglie nessuno, ok!) e una incoraggiante pars construens (del tipo: sono poco voluminosi ma hai un capello mosso naturale fantastico; sono un po’ denutriti (?!) ma con questo shampoo li puoi rinforzare). Insomma, demoliamo con tatto.

Poi, attimo di panico quando, alla domanda su che taglio volessi, ho risposto in un modo che mi sembrava molto chiaro: caschetto corto scalato. Mi spalancano davanti due album pieni di modelle coi capelli corti, tutti tagli stratosferici: una con due ciuffi sparati dritti davanti agli occhi, un’altra con i capelli rasati dietro e sul davanti una frangia che le arrivava a metà faccia, una con i capelli più corti a destra e più lunghi a sinistra.

– No, io vorrei un caschetto scalato semplice, tipo bambina dell’asilo. –, ho affermato, suscitando giusta ilarità.

Alla fine comunque ci siamo capiti e dopo shampoo con trattamento rigenerante ipernutriente radicalmente redentore, taglio con parrucchiere che ogni due minuti mi chiedeva se andava bene così o cosà – il che richiedeva un affannoso mettere e togliere gli occhiali da parte mia – e disquisizioni sullo stato della scuola italiana e della crisi economica (ma dal parrucchiere non sarebbe più consono parlare di frivolezze, già che ci siamo?), ne sono uscita felice e ringraziando  con inchini a profusione.

Ho esattamente il taglio che volevo. Coi capelli lunghi forse sono più bella e ho l’aria più dolce, ma coi capelli corti ho una faccia più simpatica, anche se sembro più giovane. Insomma, mi piaccio di più. E dopo tanto tempo ho di nuovo il mio ciuffo ribelle che mi cade sull’occhio destro anziché starsene disciplinato dietro un orecchio; non ricordavo più come si vede il mondo attraverso una manciata di capelli sbarazzini.


24 commenti on “Erano le chiome sparse”

  1. melchisedec ha detto:

    Dal tono del post si capisce che è stato fatto un ottimo lavoro. Bene! Piacersi “all’esterno”, secondo i gusti interiori,è un grande passo per piacere. Un po’ di leggerezza ci vuole, no? oltre che spirito siamo corpo!
    Bella giornata! 🙂

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  2. utente anonimo ha detto:

    foto?

    Annarita

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  3. listen ha detto:

    Umh….oggi sei bellissima e sei su di giri…contattiamoci.

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  4. listen ha detto:

    Bellissima l’ introduzione del post linkato “…voi al massimo non leggetelo e siamo tutti più felici.”

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  5. flalia ha detto:

    Mel: ma infatti, piacersi è fondamentale e io per fortuna mi piaccio ;-))

    Annarita: non ho né videofonini né macchine fotografiche digitali, mi sa che ti devi fidare della mia parola…;-)

    Listen: oggi son già un po’ più brutta, però… ;-))

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  6. lauraetlory ha detto:

    Vogliamo la foto.

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  7. Masso57 ha detto:

    Si, foto, foto, foto!!!!

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  8. flalia ha detto:

    Lory e Masso: dipende se riesco a trovare qualcuno che me la possa fare, io non sono attrezzata!!! 😦

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  9. listen ha detto:

    …e si candidarono 580.000 aspiranti fotografi, chi con la Hasselblad a la Cartier-Bresson, chi con una reflex, come i moderni free-lance, chi con videocamere digitali pronti anche a girare un trailer…

    Listen

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  10. commediorafo ha detto:

    Peccato non poter vedere l’opera del parrucchiere…
    Massimo

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  11. utente anonimo ha detto:

    L’esclusiva delle foto di Ilaria su “Elle” della prossima settimana!

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  12. flalia ha detto:

    Listen: magari!! Così finalmente avrei un servizio fotografico decente… 😉

    Massimo: non farmici pensare… il fotografo potevi essere tu! Be’, comunque spero che non rimanderemo a quando ormai mi saranno ricresciuti! ;-))

    Decompressioni: eh eh, magari mentre sono inginocchiata a passare lo straccio… al momento sono alle prese con idraulici e tubature intasate, altro che copertine! Pure il ciuffo mi si è già ammosciato… 😦

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  13. commediorafo ha detto:

    Dimenticavo, c’è una novità…
    Massimo

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  14. latendarossa ha detto:

    Mi unisco alle voci che invocano un certo numero di foto che documentino il nuovo taglio. Provando a immaginarti, posso dire che a me piace il taglio a caschetto, come in genere i capelli corti, valorizzano il viso – e nel tuo caso credo sia cosa buona e giusta 🙂

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  15. flalia ha detto:

    Massimo: meno male, una buona notizia! 🙂

    Marcello: i capelli corti danno quell’aria sbarazzina che mi si confà di più. Per la foto, se mi regalate un aggeggio per farla… ;-))

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  16. flaviablog ha detto:

    Sei soddisfatta, insomma. Ma come fai a portare il caschetto se hai il capello mosso? Io non ci sono mai riuscita. Riesco a portare il capello liscio soltanto se lungo e “tirato” a phon. Diversamente m’arriccio :-), basta un po’ d’umidità e il caschetto è un casco di banane.

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  17. flalia ha detto:

    Be’, non so, mi ha fatto un taglio per cui sul dietro stanno un po’ mossi al naturale mentre il ciuffo lo pettino liscio. Mi incorniciano il viso un po’ tipo quegli angioletti che si vedono nei dipinti, però mi stanno più “sbarazzini”… Eh, ci vorrebbe davvero la foto, qui.

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  18. flaviablog ha detto:

    E leva ‘sta sposa cadavere, allora! Prova a far “l’amante sbarazzina!” 😀

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  19. flalia ha detto:

    Flavia, hai ragione, ormai quell’avatar non mi rappresenta più, ma voglio tenerlo ancora un po’, mi ci sono affezionata 🙂

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  20. flaviablog ha detto:

    Amch’io, mi fa tenerezza. Il film era splendido, inoltre…però tu sei TU e quella un’immagine:-)

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  21. flaviablog ha detto:

    Scusa: “anch’io” ( che è meglio, disse Puffo Quattrocchi).

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  22. flalia ha detto:

    Flaviablog: sì, quel film è bellissimo, ho pure il dvd (be’, in generale mi piace Tim Burton e anche l’estetica di Edward Gorey, molto simile, o per altri versi Mark Ryden, che usano sempre questi personaggini stilizzati, con ascendenze un po’ liberty un po’ gotico-vittoriane…)

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  23. utente anonimo ha detto:

    bello…complimenti…leggendo le tue parole penso che ogni donna si sia “ritrovata”…ciao

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  24. flalia ha detto:

    Grazie 🙂 Ciao.

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