Si parte
Pubblicato: 28 aprile 2010 Archiviato in: calamità ilariesche, casa nuova 13 commentiÈ andato tutto bene! Strano ma vero, il signore della telecom è venuto in anticipo di una settimana e funziona tutto. Questo è il primo post che scrivo da casa nuova, e ora che scrivo qui mi sto accorgendo di quanto questo appartamento è silenzioso, proprio come immaginavo quando l’ho scelto; dà su una stradina non di passaggio, tranquilla, non odo motori, l’unico rumore che sento è quello dei tasti schiacciati per scrivere, un silenzio rotto ogni tanto da alcuni uccellini che hanno qualcosa da dirsi. Ora dopo tanti mesi in cui questa casa è stata “la casaccia”, prima con parti sventrate da lavori di ristrutturazione e conseguente polvere e calcinacci e affollamento di uomini al lavoro, poi spoglia, solo piena di scatoloni di libri e mobili da ordinare e infine con tutte le varie ultime cose da sistemare (e qualcosina ancora manca, ma ci stiamo lavorando), sta finalmente diventando “la mia casina”, insomma ci siamo un po’ studiate e date vicendevolmente fastidio ma ora sembra che stiamo cominciando a collaborare, io e lei. Ancora mi sento un po’ guardinga perché devo confessare che psicologicamente ho fatto molta fatica ad abbandonare casa dei miei; non è stata la prima volta che ne sono uscita ma in fondo l’altra volta non era stato niente di troppo definitivo, tant’è che per laurearmi sono tornata. Ora invece è la fine, e un nuovo inizio. Credo che a mettermi in crisi sia stata l’impiegata dell’anagrafe quando sono andata a cambiare residenza; io la vedevo come una semplice formalità, invece lei ha detto: “Ah, non è un semplice trasferimento, tu disgreghi un nucleo familiare, quindi i tempi saranno un po’ più lunghi”. Ecco, quel linguaggio tecnico-burocratico (disgregare un nucleo familiare) mi ha colpita, mi ha fatto cadere sulla testa la responsabilità di quello che stavo facendo. Mi dispiace disgregare le cose, ecco; ma in fondo vivere è perdere pezzi, o acquistarne altri e metterli insieme magari anche un po’ storti, e così… eccomi qui. Vediamo che cosa combinerò. Se forse a volte mi sentirete un po’ strana è perché ho bisogno di assestarmi, ma comunque intanto… si parte!
Buon viaggio, allora!!!
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Take it easy…Un passo alla volta, tutto prende un nuovo ordine e integra insieme il vecchio (ordine). Nulla è "disgregato", ma tutto sarà ricomposto e rimodellato. La tua vita prenderà la forma che tu vorrai darle…Un bridnisi ideale al nuovo inizio…
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Cara Flalia , non stai disgregando proprio nulla , lascia perdere il linguaggio burocratico e incivile.Tu stai creando la tua vita , di persona matura e responsabile e se all'inizio può sembrare difficile, presto la tua casa sarà il tuo nido, dove tornerai ogni sera più orgogliosa e felice che mai di esserti conquistata un posto in cui vivere.Naturalmente parlo per esperienza vissuta: ti puoi fidare. Auguri e felicitazioni per questa esperienza di nuova nascita!Con simpatia, Ornella
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In bocca al lupo per quest'avventura allora… anch'io mi ricordo "la conoscenza" con la mia casa, sono sensazioni belle e strane che non si dimenticheranno mai!!! E' curioso come a volte le parole dette a caso da una persona abbiano per noi un valore MOOOLTO più profondo e significativo. Un abbraccio e buona casina nuova!!!
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A me non è successo all'anagrafe per il cambio di residenza, ma è successo molto tempo dopo (circa un anno). Ero a casa dei miei genitori, stavo chiacchierando con mia mamma; arriva una telefonata, ed è una centralinista che fa interviste telefoniche. Mia mamma acconsente (la conversazione si svolge in vivavoce), e la signorina comincia a porre alcune domande.A un certo punto, domanda conclusiva: "e quante persone compongono il suo nucleo familiare, signora?".Mia mamma risponde senza esitazioni: "due! Siamo io e mio marito".Sarà che, detto da una mamma, fa più impressione che detto dall'impiegata dell'anagrafe… ma ti dirò: m'ha fatto un certo effetto In bocca al lupo per tutto: mi unisco al brindisi per il tuo nuovo viaggio 😉
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ha usato un termine non appropriato, tu non stia disgregando un nucleo, ne stai costruendo un altro
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Buona avventura… concordo con i commenti precedenti… non è mai facile lasciare un "nucleo" per crearne un altro… ma è il ciclo della vitaun sorriso 🙂
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Grazie a tutti per gli incoraggiamenti! In realtà in questo periodo sono gasatissima perché mi sto lanciando in un'avventura lavorativa e stranamente non sono neanche in ansia, nonostante ce ne sarebbe motivo! Si vede che la casa mi ha talmente scombussolata che per tutto il resto non resta più preoccupazione 😉Lucyette: be'… lo immagino che ti abbia fatto effetto!!! 🙂
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Le “accuse” di disgregazione sono “scontate”, è un modo per dimostrare il loro amore. I “mezzi” attraverso cui operano i genitori sono molteplici. Passerà a loro, come per te sarà bello ricordare questo momento.
Hai fatto la scelta migliore, si capisce che è frutto del tuo “daimon” più profondo e presto ne avrai conferma.
Un abbraccio.
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Grazie Mel; è vero, nonostante i tentennamenti sentivo che finalmente era giunto il momento di levare le tende definitivamente… anche se ora sono proprio i genitori che si devono abituare all'idea! 🙂
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Gran bella sensazione, costruirsi il nido ^__^Però secondo me l'impiegata s'era un pochino bevuta il cervello: la storia della "disgregazione del nucleo familiare" non l'ho sentita mai da nessuna parte ( i tuoi stanno ancora insieme, mi sembra di aver capito. E anche se si stessero separando non li avresti certo disgregati tu, si sarebbero disgregati per motivi loro!) e l'espressione mi sembra decisamente campata in aria, né si capisce perché "ci dovrebbe volere più tempo".E la miseria, è un cambio di residenza, per farlo al Comune servono pochi minuti di lavoro, più qualche settimana per controlli e registrazioni varie. Che storie stanno a fare?
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Murasaki: infatti, non l'ho capita neanch'io questa cosa. Per lei disgrego il nucleo perché me ne vado da casa dei miei, ma alla fine è un semplice cambio di residenza, non vedo cosa ci sia di diverso da un normale cambio di residenza… boh!
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Beh, probabilmente hai cambiato anche stato di famiglia, oltre che residenza (credo che sia una cosa che si fa di default, quando un figlio fa un cambio di residenza per andare a vivere in una casa che non è quella dei suoi genitori). Quindi effettivamente sì, hai formato un nucleo a sé stante (disgregando, se la vuoi mettere così, quello di partenza).A meno: io credo di avere uno stato di famiglia a parte, da quando ho preso la residenza qui a Pavia, quindi suppongo sia stato così anche per te 🙂
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