Napoli…

Io non avrei mai immaginato che mia sorella si sarebbe un giorno trovata a vivere nella spazzatura, dato che non le è accaduto neppure nei paesi del cosiddetto Terzo mondo, e invece doveva capitarle e, ripeto, non nei piccoli villaggi o nelle grandi città etiopi in cui ha lavorato come volontaria, ma in una città del nostro simpatico Bel Paese, e cioè Napoli, in cui si è trasferita per studiare lingue africane all’università Orientale. Quando apre la finestra della sua camera, al secondo piano, si trova davanti (e non da oggi, ma sempre; altro che “emergenza”, come strillano i tg!) una montagna di spazzatura che arriva al livello della sua finestra. Finito di pranzare, le sue coinquiline gettano con nonchalance gli avanzi fuori dal davanzale: sanno che poi passano alcuni ratti a mangiarli (più ecologico di così!); li hanno più volte visti con i loro occhi. Ratti in pieno centro cittadino. Io stessa, l’estate scorsa quando sono andata a trovarla e a visitare la città (che è bellissima e nella quale – spazzatura e cautele negli spostamenti a parte – mia sorella si è ambientata benissimo e ne è entusiasta), mi sono trovata davanti a queste distese di rifiuti per strada, le ho viste coi miei occhi (e sentite col mio naso). E mi si è stretto il cuore.

Con sconcerto guardo alla tv questi gruppi di persone che protestano perché non vogliono la discarica vicino a casa. Ma dico: sarà meno peggio avere una discarica vicino a casa anziché tonnellate di spazzatura in casa? Tutte le altre regioni italiane hanno i loro termovalorizzatori e le loro discariche e di certo il terreno e l’aria sono meno inquinati di tossine che non in Campania. L’anno scorso migliaia di tonnellate di spazzatura sono state messe su treni che le hanno portate qui in Emilia dove sono state bruciate nel termovalorizzatore assieme alla spazzatura emiliano-romagnola. Perché qui nessuno protesta per il termovalorizzatore e in Campania sembra una tragedia? Ho letto che dietro a queste resistenze ci sarebbe la camorra. Non lo so e non pretendo di avere grandi risposte, ma mi domando veramente come una città così bella e ricca di storia come Napoli possa ridursi così, tra omicidi continui, guerre di camorra, evasione scolastica, illegalità diffusa e cumuli di spazzatura a condire il tutto. Se qualcuno mi sa rispondere gliene sarei grata…

P.S. Ero incerta se pubblicare o no queste mie riflessioni, che sono per forza di cose estremamente superficiali, per timore di essere fraintesa. Ma poi ho letto questo post segnalato da Nicola, che qualche risposta la dà, o almeno la propone. E dato che un problema che riguarda una regione italiana riguarda tutta l’Italia, vi rimando al suo post e pubblico il mio senza timore, anche perché non riesco a rassegnarmi all’idea che il problema spazzatura venga assimilato, nei telegiornali, ai periodici servizi sulle diete per l’estate o sull’emergenza caldo che ogni anno ormai ci tocca sorbire. Qui c’è in ballo una questione di dignità e soprattutto di salute, non capisco come non si riesca a risolvere il problema…

Dato che si parla di Napoli (e, ripeto, ne parlo da ignorante che cerca di capire) segnalo anche, per risollevarci un po’ il morale, questo bel post di Diego D’Andrea, una dichiarazione d’amore a questa città speciale…


23 commenti on “Napoli…”

  1. diegodandrea ha detto:

    Grazie Ilaria, soprattutto perché sai che, avendo linkato quel mio post, hai almeno un pò “leccato” le ferite che il tuo inevitabilmente mi apre. Ma ihmé, nulla da dire… dici esattamente il vero… e la risposta a mio avviso è solo una: proprio come il problema dell’acqua, in Sicilia, è riconducibile alla mafia, così l’enorme business della spazzatura in Campania e riconducibile esclusivamente alla Camorra, che ti assicuro puzza più della spazzatura stessa!
    Ciao D

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  2. Higurashi ha detto:

    Il problema non si risolve semplicemente perchè NESSUN problema viene mai risolto in Italia (o se viene risolto, la soluzione è sempre molto “provvisoria” o alquanto ridicola)

    E’ affermazione brutta la mia, ma penso seriamente di aver perso le speranze sugli italiani.

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  3. nicola93 ha detto:

    Ciao ho scritto parecchi post su Napoli… ormai è diventata una ossessione. Hai ragione il problema dell’immondizia non è maistata una emergenza ma una cosa di ordinaria amministrazione. E che cosa fanno in ragione…. sperperano soldi in consulenze milonarie varie come ha giustamente filmato e denunciato il bravo giornalista di REPORT! E ci ha fatto vedere la misera e meschina figuraccia che ha fattoBassolino ormai ex di tutto … secondo me anche ex-compagno. A trattarlo bene! Le sue inefficienze e ….meglio nonparlarne hano fatto scendere la regione Campania al puntopiù baso di vivibilità nella sua storia. Un vero e proprio ras… un padre padrone per giunta che nontiesce a gestire niente di buono se non clientelarmente.
    Ciao

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  4. ondalungablu ha detto:

    non ho trovato superficiale la tua denuncia…sicuramente i motivi ci sono, ma forse non spetta a te fare una analisi sociologica e politica del fenomeno, d’altronde scrivi che le coinquiline…è quindi anche un fatto di costume (o malcostume?), è un fatto culturale in senso antropologico? Credo che Napoli che ho visto di sfuggita e trovato meravigliosa, si abbia creato un alibi basato sulla “spontaneità”, “disordine” “naturalezza”, che avrà il suo fascino ma entro certi limiti…ma è un vezzo non soltanto Napoletano…

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  5. flalia ha detto:

    Diego: che respiro di sollievo… ti confesso che temevo moltissimo il tuo giudizio! E dopo il triste elenco negativo, linkare il tuo post mi è sembrato l’unico modo per risollevare un po’ l’umore… 🙂

    Higurashi: mah… a volte provo anch’io questa rassegnazione… più o meno tutte le volte che sento i politici (compresi quelli che ho votato) blaterare insulsaggini di vario tipo e i problemi (di qualunque genere) restano sempre lì… però insomma, dei progressi, se uno va a vedere, ci sono anche. Non amo il qualunquismo, è pericoloso!

    Nicola: anch’io ho visto quella puntata di Report… scandalosa situazione. Su Bassolino non so che dirti, ricordo come sembrasse un grande simbolo di cambiamento anni fa, ma forse era più apparenza che realtà? Ma soprattutto è la camorra il vero problema, è una cosa pervasiva ma ci sarà pure qualcosa che si può fare, accidenti! E’ una specie di schiavitù, secondo me, quella in cui sono costretti a vivere anche i cittadini onesti!

    Ondalungablu: infatti io ho buttato lì delle impressioni da “cittadina”,basandomi anche sull’esperienza di mia sorella… non ho pretese sociologiche, come dici giustamente tu…
    Non è un vezzo soltanto napoletano quello di un certo malcostume, ma qui si tratta di un fenomeno (quello della spazzatura) che riguarda solo la Campania e che a quanto pare è causato da quella schifosa e purulenta Camorra!

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  6. lauraetlory ha detto:

    Credo che per capire a fondo Napoli e molte delle sue problematiche possa essere utile leggere un libro che io ho studiato a fondo, insieme a Lory, per documentazione. Dovevamo scrivere NEW YORK 1920

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  7. biancac ha detto:

    io credo che la cosa realmente grave, come sempre, sia la disinformazione. Se tu leggi i giornali, qui al Nord, non è chiarta l’idea del perché le persone protestino, sembra una protesta simile a quella che c’è stata qui a Genova contro l’inceneritore (servita a nulla, peraltro). ma non è così.
    Non sono chiari gli interessi delle famiglie camorriste coinvolte e perché.
    E non è chiaro che comunque a questo stato di cose contribuisce anche il comportamento delle persone. Ma non vorrei IO essere fraintesa dicendo questo…

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  8. lauraetlory ha detto:

    ….E la prima parte del romanzo si svolge a Napoli nel 1920. Il libro è IL VENTRE DI NAPOLI di Matilde Serao. A parte che è bellissimo, un vero viaggio nel tempo e nella mentalità napoletana, racconta di una città stupenda ma ieri, come oggi, profanata dal luridume, non sono quello dei liquami e dell’immondizia, quello delle persone che non la rispettano e che, per questo, non rispettano neanche se stesse. L’emergenza rifiuti si riaffaccia ogni anno, come ha detto giustamente Ilaria, insieme ai servizi su diete e abbronzatura, ma la situazione è drammatica sempre e piange il cuore a vedere le immagini nei tg nazionali. Neanche in Nepal ho visto di peggio, eppure lì le discariche non esistono e la spazzatura la stivano sugli argini dei fiumi (vero, lo giuro!). Io credo che i moderni sistemi di riciclaggio, termovalorizzazione, incenerimento e quant’altro siano assolutamente necessari ancorché non del tutto innocui. Vivere a contatto con tonnellate di immondizia è per forza di cose peggiore dell’impatto ambientale che una discarica ben organizzata può avere sul territorio. Non è difficile da capire, così come non è difficile capire che la saggezza popolare aveva la risposta da sempre: a Roma si dice che si vuole la botte piena e la moglie ubriaca. Ma se si accetta di vivere in una società dei consumi, si devono accettare le discariche. Se si consuma energia, si devono accettare le centrali elettriche e le loro più o meno valide alternative. Gli ambientalisti strepitano anche contro le pale dell’energia eolica, perché sono brutte. Ma ci rendiamo conto?!
    Laura

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  9. lauraetlory ha detto:

    Scusa per il commento in due parti, ma la prima è partita da sola… 😦
    Laura

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  10. flalia ha detto:

    Laura, grazie per avermi segnalato quel libro. Riguardo a quel che hai scritto poi, la penso esattamente come te… meglio un inceneritore che non una distesa infinita di spazzatura in cui sguazzare. Il suolo della Campania è ormai in gran parte avvelenato e gli stessi amici napoletani di mia sorella evitano di mangiare verdura del luogo…
    Gli ambientalisti quando diventano fanatici diventano ciechi e irragionevoli come qualunque altro fanatico di questo mondo, ma sono certa che quelle folle di gente che protestano non sono solo ambientalisti… è una protesta così assurda e incomprensibile…

    Bianca: infatti questo mio post nasce proprio dal problema che dici tu! Qui al nord non abbiamo idea della situazione che c’è lì e i mass media non danno alcuna informazione! Leggo e vedo le “proteste”, ma non ho ancora letto qualche spiegazione seria del fenomeno. Poi, certamente, c’è anche un problema di mentalità… purtroppo.

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  11. Lucilla810 ha detto:

    Bè, in Emilia protestano per gli inceneritori, solo che i comuni non se ne fanno un problema, dal momento che, per bruciare la spazzatura proveniente da altre regioni prendono molti soldi per riempire le casse….

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  12. utente anonimo ha detto:

    Il tuo post rispecchia esattamente quella che è la realtà e, a mio parere, non pecca assolutamente di superficialità.

    Il problema spesso è che sono gli stessi campani,miei compaesani, a peccare di superficialità, il discorso da fare è molto complesso, riguarderebbe la mentalità delle persone, i clientelismi, la politica, la camorra, gli intrecci tra questi due e la legittimazione indiretta dei cittadini… ecc ecc ecc

    Io ho fatto un percorso inverso a quello di tua sorella, sono di Aversa e studio a Bologna e posso dirti che mi sono bastati due anni di vita in EmiliaRomagna per capire tante cose e per interrogarmi su molte altre cose.

    Bell’articolo, complimenti!

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  13. MariaStrofa ha detto:

    Leggo con interesse, difficile per me formulare qualcosa di sensato se non per i “sentito dire”. ciao 🙂

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  14. OzzyRotten ha detto:

    Mi permetti di parlare con superficialità? Sì? Bhe allora ecco la mia:

    Da abitante un piccolo paesello che è sempre stato considerato un pò la periferia di Napoli (anche se si trova in un’altra Regione, grazie ad Odino), credo a buona ragione affaermare che la maggior parte dei problemi della città si possano risolvere in una maniera semplice e alquanto spicciativa: coventrizzandola.

    In fondo, che ci vuole? Nella vicina Persano c’è un intero Reggimento di Bersaglieri e di Carristi pronto a muoversi.
    Quattro belle salve d’artiglieria e medio tiro, e via. Scampia ritornerebbe ad essere il quartiere popolare che è sempre stato, ma, naturalmente rinnovato. Per raggiungere la Reggia di Capodimonte, che ci invidiano in tutto il mondo, basterebbe fare tabula rasa delle vie e viicelle attigue.
    A piazza Garibaldi il generale sul suo cavallo sembrerebbe quasi sorridere, e al limitare dei quartieri dove gli abitanti vivono d’espedienti (salvo poi avere le parabole attaccate ai cornicioni) si vivrebbe certamente meglio.

    Napoli è una bellissima città, ma andrebbe rivoltata com un fottuto calzino.

    Benediko.

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  15. flalia ha detto:

    Lucilla: qualche protesta sporadica di pochi ambientalisti non è paragonabile alla situazione napoletana. Qui da noi (a Bologna, almeno) funziona alla perfezione perfino la raccolta differenziata!

    Alex: grazie, mi rassicuri! Lo so, la situazione è complessa e sono tanti i fattori in gioco, ma ci sarà pur qualcosa da fare…

    Maria: ciao Maria, anche per me è difficile capirci qualcosa ma appunto non riesco a tacere!

    Ozzy: be’, la “coventrizzazione” mi pare una soluzione decisamente radicale, ma una sana estirpazione di tutta la Camorra, se fosse possibile…
    Sono d’accordo sulla tua conclusione, insomma (rivoltarla come un calzino…). Diciamo che non vedo un grande investimento da parte dei vari governi: cioè, bisognerebbe intervenire su tutti i fronti: l’esercito? Ok, mandiamolo, ma affiancato da un altro esercito di educatori, insegnanti; e poi un esercito di imprenditori seri, dare lavoro… cose così, forse è utopia o ingenuità la mia, non so.

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  16. PaoloFerrucci ha detto:

    Situazione molto triste, Flalia mia.
    Ma tua sorella come fa a resistere?
    Io sono sempre impressionato dalla facilità con cui si fanno rifiuti, dal proliferare di imballaggi inutili che vanno a fare spazzatura: più si va avanti e più si creano nuovi imballaggi da buttare che prima non c’erano, e nuovi prodotti usa-e-getta. Secondo me manca la civiltà, non solo nell’abbandonare i rifiuti per strada, ma anche nell’alimentare un consumismo che cresce a dismisura, creando macchine produttive anche per le cose inutili.
    Ciao 🙂

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  17. flalia ha detto:

    Mia sorella si adatta… a questa e ad altre cose che all’inizio ha fatto molta fatica a comprendere e “accettare”. Ma le difficoltà sono compensate dagli aspetti positivi: in pochi mesi si è fatta in proporzione più amici di quanti ne ha conosciuti a BO in vent’anni, per esempio…
    Riguardo ai rifiuti in generale, anch’io spesso penso a quanto anche solo dalla immensa quantità di rifiuti prodotti pro capite (ogni tanto leggo le statistiche e mi impressiono per quanta spazzatura sia capace di produrre ogni singola persona!) si possano capire quante cose “storte” ci siano nel nostro modo di vivere. La parola d’ordine dovrebbe essere “sobrietà” ma… ne siamo ben lontani (anche quanti di noi si impegnano, credo). E’ anche una situazione un po’ soffocante anche solo nel pensarla!

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  18. utente anonimo ha detto:

    Ciao carissima,
    è vero, quando guardi quelle immagini in tv ti sembra sia quasi una farsa.. e invece.. Che tristezza mi viene, quando penso a come stiamo riducendo il nostro pianeta..

    OT: oggi, mentre facevo il viaggio per ritornare a casa, la mia vista è rimasta folgorata da rubicondi campi di papaveri.. forse ti sembrerà strano ma ho pensato a te! 🙂

    ciao ciao, a presto! 🙂

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  19. flalia ha detto:

    Ciao Ellee! Anch’io, che amo molto la natura, non riesco a sopportare il modo in cui stiamo distruggendo il nostro povero pianeta…
    E’ una cosa bellissima che vedendo i papaveri ti sia ricordata di me! Grazie :-))
    Buon weekend!

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  20. caterinapin ha detto:

    E’ vero, fare scempio di una città bella come Napoli o aadirittura di una regione come la Campania è un delitto…
    Il pattume (o rusco come lo chiamiamo dalle nostre parte, eh flalia?) da qualche parte va pur smaltito! Oltre tutto può creare una fonte di energia lalternativa…
    Insomma, sarò ignorante in materia, ma non capisco tutto questo clamore immotivato, dato che avere l’immondizia sotto casa mi sembra davvero MOLTO peggio!!!!!
    Un abbraccio
    Cate

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  21. flalia ha detto:

    Eh, sì, Cate, come darti torto? Già, il rusco, ma se scrivevo così mi capivano solo i bolognesi! ;-))

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  22. utente anonimo ha detto:

    Io sono di Napoli, ti assicuro che c’entra la camorra! La camorra non vuole i termovalorizzatori, perchè in questo modo, può smaltire abusivamente più rifiuti. Un termovalorizzatore toglierebbe loro soldi. Sappi che il termovalorizzatore di Acerra non viene ultimato da anni, perchè la gara d’appalto per completare i lavori è sempre deserta. La camorra obbliga gli imprenditori a non presentarsi, a non rispondere. Spero di essere stato chiaro.
    Antonio

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  23. flalia ha detto:

    Antonio: ciao e grazie per l’informazione. Allora, dato che a quanto pare la camorra è dietro anche alle proteste di questi giorni (è passato più di un anno da quando ho scritto questo post ma non è cambiato niente) forse sei d’accordo con me che invece di prendersela con la polizia o con il governo sarebbe meglio prendersela con i camorristi? Secondo me se si riescono a fare le discariche e poi, in breve tempo, i termovalorizzatori, usando una linea dura, sarebbe già un primo passo… non so cosa ne pensi tu, visto che io so che la mia opinione è limitata, in quanto non vivo lì e per quanto mi sforzi di capire forse non ci riesco bene… Ciao 🙂

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