«Io sono come un cipresso sempre verde; grazie a me tu porti frutto»

Sabato mattina sono andata da mia nonna (quella che sta bene), che poi abita dall’altra parte della strada. Mi sono messa in testa che devo imparare alcune cose che solo lei può insegnarmi, come fare l’orlo ai pantaloni e, soprattutto, cucinare (cucinare veramente, a partire dal fare la sfoglia della pasta con le proprie mani). Ho sempre  disprezzato questo genere di attività femminili, ma mi sono resa conto che se non imparo adesso che lei è ancora in forma (con i suoi 92 anni!), dopo potrei rimpiangerlo amaramente. Anche se non mi piace cucinare non voglio che il sapere di mia nonna vada perso nel nulla dopo la sua morte.
E così, insomma, mi sono ritrovata un mattarello in mano. Com’è come non è, mi sono subito sentita più potente. Tra l’altro ho fatto una scoperta che vi comunico subito: inutile spendere soldi per andare in palestra quando per stendere la sfoglia occorre muoversi in un modo per cui tutti i muscoli lavorano, da quelli delle gambe fin su alle braccia passando per schiena e addominali; nel mio caso lavorava anche il cervello perché mentre tiravo e stendevo la sfoglia riottosa mia nonna mi leggeva un suo scritto che io secondo lei dovevo correggerle. Mia nonna frequenta il “gruppo anziani” in parrocchia, s’incontrano due volte alla settimana, leggono e discutono la bibbia, poi ricamano centrini (le donne; i pochi uomini invece cercano disperatamente di sedurre una vedova per salvarsi dalla badante). E lei deve spesso preparare il commento alla lettura di volta in volta prestabilita, cosa che l’angoscia moltissimo, dato che ha studiato solo fino alla terza elementare. Quindi da un lato, sentendosi inadeguata, convoca il primo figlio o nipote libero perché la aiuti, d’altra parte però in realtà non accetta alcun consiglio e non cambierebbe di una virgola quello che ha scritto. E così sabato tra un’infarinatura e l’altra mi son ritrovata a disquisire di un predicozzo (molto bello e anche un po’ comico, a dire il vero) del profeta Osea, proponendo suggerimenti che ovviamente non sono stati accolti. E come al solito sono rimasta ammirata dalla saggezza di mia nonna, che non è solo quella meravigliosa saggezza pratica che molti anziani hanno in sé connaturata. Mia nonna possiede una tale sensibilità e una tale intelligenza che pur non avendo neanche il diploma elementare è però diventata negli anni un’appassionata lettrice e mostra di possedere una tale qualità di lettura da lasciarmi ogni volta sorpresa ed entusiasta. Forse proprio perché non è condizionata come tutti noi dalle lenti “scolastiche” lei ha una grande libertà nell’accostarsi a un testo, e il suo sguardo acuto unito al suo senso pratico le permette di trarne interpretazioni profonde e pensate. E questo vale per tutto, per esempio anche per le notizie del telegiornale: “lette” e filtrate da lei assumono tutte un altro sapore; le sue riflessioni sull’attualità non sono mai scontate.
Alla fine, tra tagliatelle, vecchi profeti e storie di famiglia (può una nonna astenersi dal raccontare almeno una storia di famiglia – per quanto già detta e stradetta – di fronte a un nipote? Credo di no, è più forte di lei!), guardandola ho provato una grande commozione e l’ho abbracciata praticamente stritolandola. E lei, che non è un tipo incline alle smancerie, fingeva di protestare ma un po’ si è commossa anche lei. E tutta la mia stanchezza di questi giorni per una mattina è sparita.

Per la cronaca: le tagliatelle, considerando che era la mia prima volta, erano (secondo me) abbastanza buone. E la prossima lezione sarà sui tortellini!

[Il titolo del post l’ho rubato al simpatico Osea perché perché mi sembra descriva bene mia nonna!]


22 commenti on “«Io sono come un cipresso sempre verde; grazie a me tu porti frutto»”

  1. melchisedec ha detto:

    Senti, ma a me piacerebbe conoscere tua nonna! Impossibile chiaramente, Flalia, ma io mi innamoro di queste sagge, è più forte di me. Credo bene che le sue riflessioni siano originali e non banali, c’è bisogno in questi tempi della freschezza degli anziani.
    Quanto ad imparare, fai bene! E’ giusto che una donna sappia cucinare, ciò è valido anche per un uomo, credo che si impari per il solo gusto di farlo.
    Ma un po’ di Osea perchè non ce lo banchetti? Ho notato che qui sul web, appena si parla di Bibbia, si scappa come fanno i gatti con l’acqua. La cultura biblica è altra rispetto al Vaticano.
    Buona giornata! 🙂

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  2. cappelliavolute ha detto:

    Oh, quanto mi piacciono le storie di questo genere! Comunque hai fatto bene a metterti adesso a raccogliere tutto quello che ti può dare. Io avevo un nonno che ha fatto la seconda guerra mondiale e mi sarebbe piaciuto che mi raccontasse com’era stato dal di dentro, cosa aveva pensato e sofferto, solo che ho aspettato troppo! Quindi le ricette da mia nonna ho iniziato a farmele insegnare già da un po’! =)

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  3. diegodandrea ha detto:

    Bene bene… con le mie sorelle, nonne e vecchie zie hanno perso ogni speranza… meglio così, però, i pochi tentativi hanno rschiato di farci finire tutti in ospedale per avvelenamento 😉
    Un abbraccio
    D
    P.S.
    Se impari a fare i tortellini mi propongo come cavia: 1) perché, per quanto detto sopra, sono abituato a rischiare la vita (ah ah ah); 2) perché adoro i tortellini in ogni loro manifestazione terrena!

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  4. lauraetlory ha detto:

    Confermo: visitare il tuo blog è come aprire la porta ad una vecchia amica. I tuoi post mi sono mancati e sono stata contenta, questa mattina, di vedere che sei tornata a noi con la freschezza e la spontaneità di sempre. Peccato che siamo così lontane, io non ho ancora raggiunto la venerabile età di tua nonna, ma ho appreso in tempo tutti i segreti culinari della famiglia, dalla pasta fatta in casa, alle marmellate, alle conserve di frutta e verdura. Mi piacerebbe condividere qualcuna delle mie ricette con te, riesco quasi ad immaginarci nella mia cucina, mentre tra chiacchiere e tazze di thè prepariamo gli gnocchi… ma non è mai detto.
    Un affettuoso saluto
    Lory

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  5. latendarossa ha detto:

    Il tuo è incantevole. E il post delizioso e bellissimo. Adoro il tuo passare con estrema delicatezza dall’ironia all’autoironia, dalla malinconia alla riflessione, dal privato al pubblico. Tua nonna è saggia – sa cioè cose che non si trovano in nessun libro 🙂

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  6. Lucilla810 ha detto:

    Anche mia nonna mi ha insegnato a fare i tortellini… Antica ricetta di famiglia che non va perduta. Pensa, me li ha fatti fare dall’età di 6 anni! Se non li so fare io non li sa far nessuno!

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  7. Decano ha detto:

    Flalia ciao! Avere nonnetti e amici vecchissimi è come avere un tesoro poichè insegnano sempre con semplicità tante cose (anche senza accorgersene).
    Se passi da me leggi senz’altro il piccolo scritto “La letteratura non paga”, poi dimmi. 🙂

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  8. commediorafo ha detto:

    Non so chi sia più fortunata: tu ad avere una nonna così o la nonna ad avere una nipote come te…
    Un bacione!
    Massimo

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  9. OzzyRotten ha detto:

    Ahahaha….Carinissimo questo post…

    A me il mio caro, e purtroppo defunto nonno, insegnò a fumare il sigaro, a farsi rubare le prime Alfa senza filtro alla quinta elementare, e a maneggiare il suo archibugio garibaldino a retrocarica, che adesso conservo gelosamente nel mio studiolo (funziona ancora. C’è solo il problema di trovare ancora la polvere adatta ad intasarlo, peccato). D’accordo, non sono proprio insegnamenti da porre in atto, ma sai, mio nonno aveva fatto la guerra, (non quella d’Indipendenza, s’intende), fosse che mai dovessi difendermi (chissà come con un simile pezzo d’antiquariato), da qualche nazista redivivo…

    Benediko.

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  10. OzzyRotten ha detto:

    P.S.: Dimenticavo.
    Le alfa senza filtro sono disgustose, ma quelle rubate erano più gustose di qualsiasi elisir di lunga vita.

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  11. PaoloFerrucci ha detto:

    Grande Flalia!
    ciao :)*

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  12. flalia ha detto:

    Mel: io amo molto la compagnia degli anziani, soprattutto quelli saggi. E l’aggettivo che hai usato (“freschezza”) è, forse paradossalmente, esatto! Riguardo alla cultura biblica non dico niente di nuovo se affermo che purtroppo spesso, secondo me, sono proprio i signori del Vaticano a tradirla…

    CaV: anche tu nei tuoi post parli spesso dei tuoi nonni e ti capisco benissimo… Purtroppo entrambi i miei nonni (maschi) sono morti prima che io nascessi… e mi è sempre molto dispiaciuto non averli conosciuti personalmente ma solo tramite i racconti di famiglia!

    Diego: povere le tue sorelle, non gliene fai passare una liscia, eh? ;-D
    Anch’io adoro i tortellini! E dopo i tortellini toccherà alle lasagne!

    Ciao Lory, che bella immagine io e te in cucina a chiacchierare! Davvero 🙂 Peccato essere lontane. Una delle cose che mi piace di te, da quello che racconti, è l’amore che hai per la tua famiglia e la tua casa; lo trasmetti in un modo così autentico e sereno che mi sento in sintonia con te 🙂 Anche a me “manca” il blog, spero di riuscire ad aggiornarlo più spesso…

    Marcello: grazie! E hai ragione su quel genere di saggezza! 🙂

    Lucilla: mi sa che a livello di tortellini sei imbattibile!

    Ciao Decano, passo sicuramente 🙂

    Massimo: grazie! Un bacione anche a te 🙂

    Ozzy: posso dire che t’invidio quel nonno? E’ il classico nonno che ho sempre sognato di avere (ho cercato di compensare con qualche vecchietto del vicino ospizio, che ovviamente mi hanno parlato della guerra ma non avevano archibugi da mostrarmi…). Ciao!

    Paolo: ecco, l’obiettivo dovrebbe essere quello… vedremo la realizzazione come sarà! Ciao :-*

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  13. Higurashi ha detto:

    Splendido post, come sempre 🙂

    Un saluto alla nonnina 😀

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  14. cappelliavolute ha detto:

    Almeno noi abbiamo famiglie che tengono vivo il passato nel ricordo! Secondo me siamo fortunate! =)

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  15. commediorafo ha detto:

    Siete molto fortunate!
    Massimo

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  16. flalia ha detto:

    Grazie, Higurashi! Ciao 🙂

    CaV: son d’accordo con te e Massimo: siamo proprio fortunate! 🙂

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  17. OzzyRotten ha detto:

    Sai, cara Flalia, anche io m’invidio quando ancora ce l’avevo questo baffuto e raggrinzito nonno.

    Non sono avvezzo alle facili lacrime, ma ti dirò, ogni volta che ne osservo il poster che ho fatto di lui in divisa da alpino nel mio studiolo, mi si arrossano gli occhi eccome.

    Per nessuna ragione particolare, intendiamoci, ma da avvezzo lettore di storia, ho visto con gli occhi della mia mente i campi minati, le pallottole sulla testa che sibillavano, l’odore della cordite, e mi ha sempre fatto impressione il fatto che la maggior parte di chi combatteva erano giovani più piccoli di me.
    Impressionante.

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  18. ondalungablu ha detto:

    fai bene a farti insegnare le antiche arti prima che vadano perdute…non ci crederai ma da poco una anziana zia mi ha mostrato come si fa un tipo di pasta in via di estinzione che si usa da noi…buonissima! prima o poi mi cimenterò…forse!

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  19. flalia ha detto:

    Ecco, allora abbiamo alcune cose in comune: l’amore per i nonni (tuo nonno, mia nonna) e per i loro racconti e insegnamenti. I vecchi parlano della guerra, e mia nonna me ne ha sempre parlato, anche se dalla sua prospettiva di donna. La prospettiva di mio nonno era di certo più simile a quella del tuo (anche se dubito mi avrebbe insegnato a usare archibugi o rubare sigarette!).
    Poi, la passione per la storia, e per le storie di guerra. Quei campi minati e quelle pallottole li ho spesso visitati anch’io con gli occhi della mente. Attraverso le letture fatte e i racconti degli anziani. Non so se hai mai letto le testimonianze raccolte da Nuto Revelli. Sono più eloquenti di tanti manuali di storia!

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  20. flalia ha detto:

    Il commento precedente era per Ozzy!

    Ondalungablu: cimentati, mi raccomando! Guarda, anche queste sono piccole e pacifiche forme di resistenza all’omologazione coatta che ci opprime… oltre al fatto che si tratta di cose buone e gustose!

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  21. utente anonimo ha detto:

    Sai che ti dico? che vorrei far conoscere tua nonna a mio nonno!!! E’ un giovane novantaquattrenne (quasi!), con la quarta elementare, che ancora non si è stancato di imparare. Ogni tanto lo trovo a leggere versi dell’Iliade o dell’Eneide, oltre a una pila di altri libri. A scrivere riflessioni politiche che poi fa leggere a me o a mio fratello. Qualche anno fa ha addirittura deciso (riuscendoci in parte!) di imparare a usare il computer!!!!
    Sono orgogliosissima di lui, credo che con la sua intelligenza e la sua forza di volontà sia stato (e continui a essere) un grande esempio per me!
    Ti mando un abbraccio, a presto! 🙂
    Ellee

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  22. flalia ha detto:

    Ciao Ellee, secondo me si intenderebbero alla perfezione! 🙂

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