Ipotesi su me
Pubblicato: 1 Maggio 2007 Archiviato in: Uncategorized 21 commentiPer la legge del “Chi la fa l’aspetti”, Laura e Lory mi hanno passato un nuovo gioco, quello del “Se fossi”. E così, ecco le mie risposte:
SE FOSSI…
Un dolce: meringata (è tanto dolce, chiaro, delicato e gustoso)
Un frutto: mela verde (ha una bella forma e un sapore un po’ aspro ma non fastidioso, e compensa la zuccherosità della meringata)
Una città: Bologna (sono proprio radicata nella mia città paciosa e accogliente!)
Un indumento: un “abito” profumato e fresco fatto solo di fiori ed elementi naturali… niente tessuti!
Un cibo: pizza! Con tanto pomodoro e mozzarella e succosa e con tanto condimento e colorata!
Un numero: il cinque (è il numero preferito di mia sorella)
Un colore: verde (come i miei occhi e come l’erba e le piante)
Un vizio: non ho vizi. Diciamo la gola (il più gioioso), intesa anche come curiosità.
Un animale: la chiocciola (è timida ma tenace, dolce e cauta, curiosa, morbida e delicata, ha il sangue freddo, con le sue antennine sensibili esplora il mondo e si lascia toccare per poi ritrarsi un po’ e rifare capolino. Ma quando è stanca o sola si rintana nel suo guscio che la protegge tanto e ci resta finché vuole. E poi ama l’ombra fresca e l’umidità della terra e la brina. E sa stare bene da sola ma non disdegna la compagnia dei suoi simili. Conduce una vita semplice e sa apprezzare una grande foglia d’insalata come fosse un angolino di Paradiso sceso in terra).
Una stanza: la mansarda (perché è eccentrica rispetto al resto della casa, è solitaria e può contenere tesori. Inoltre è la più esposta al sole e al freddo, al mondo fuori).
Uno sport: pallavolo (e ciclismo)
Una materia scolastica: storia (amo sapere da dove vengo)
Un mestiere: l’educatrice
Un film: un po’ “Ghost world” e un po’ “La pianista” (non per gli aspetti masochistici ma per la sua solitudine interiore). E anche “Big Fish”!
Una fiaba: la Sirenetta (versione anderseniana, purtroppo, non disneyana)
Una canzone: Luglio!
Una bevanda: tè (perché ne bevo tantissimo e poi è una bevanda amichevole e “a modo”, ma anche meditativa, a seconda dei momenti!)
Uno strumento musicale: pianoforte (magari suonato romanticamente da Chopin)
Un profumo: profumo alla violetta
Un fiore: papavero (è rosso, vivace, simpatico e umile, cresce ovunque e si adatta serenamente a tutto)
Un albero: be’,io vorrei essere una quercia ma forse sono un pioppo o un albero esile insomma (sempre che il pioppo sia esile, perché a dire il vero non lo so, però ha un nome simpatico. Mi piacciono gli alberi ma non li riconosco!)
Un pianeta: eeh… vorrei rispondere Venere perché è il pianeta dell’amore e della femminilità, ma forse ho un temperamento un po’ saturnino e quindi per onestà dirò Saturno… un Saturno che vuole cambiare orbita, però.
Un elettrodomestico: uhm… io sono silenziosa e discreta come un fornetto a microonde (però odio il forno a microonde… be’, io non potrei essere un elettrodomestico, non c’è niente nella mia natura che possa somigliare a un elettrodomestico)
Un personaggio storico: un Padre Pellegrino del ‘700 sbarcato in America pieno di speranza.
Un elemento: terra. Io quando mi viene la paura della morte penso (e guardo) alla terra e mi consolo, mi piace sentirmi “terra”.
Un odore: odore di erba bruciata dal sole estivo.
Un evento atmosferico: una brezza tiepida in una giornata estiva.
Un telefilm: non li guardo…
Un mezzo di trasporto: la bicicletta!!!! Una bellissima bicicletta sportiva e veloce ma leggera e aggraziata, di colore azzurro!
Una stagione: primavera inoltrata!
Un genere musicale: musica classica (preferibilmente Mozart o Schubert; o un concerto di Vivaldi, anche)
Un romanzo: Cime tempestose
Un personaggio biblico: Giona (purtroppo! Ho un caratterino un po’ simile al suo, tranne che per le rivendicazioni finali; quelle no…)
Una poesia: Romagna di G.Pascoli
Un sentimento: stupore
Come vi sembrano le mie risposte? Voi come siete? A dire il vero io sono felice di essere quella che sono, anziché un pianeta o un colore o un elettrodomestico.
Io questa catena non la passo a nessuno in particolare… ma se qualcuno ha voglia di continuare il gioco è libero di farlo…
Flalia, condivido e ammiro la maggior parte delle tue definizioni.
Mi colpisce sopratutto il numero cinque; per questo ti riporto un brano di Morte di un alchimista (mi autocito!):
“Il cinque corrisponde al punto medio dei primi nove numeri, seguitò a speculare, ed è uguale alla somma del primo numero pari con il primo numero dispari: cifra simbolizzante il centro, l’armonia e l’equilibrio, e segno di unione; numero nuziale, secondo i pitagorici. Il cinque è il simbolo dell’uomo, che a braccia e gambe aperte appare come una costruzione a cinque parti; cinque sono i sensi, e quindi le forme sensibili della materia; la quinta essenza degli alchimisti, poi, era il coronamento delle scomposizioni e ricomposizioni dei quattro elementi. Cinque erano le età mitiche di Esiodo.”
Il cinque, dunque, è anche il numero delle ierogamie, il matrimonio del principio celeste (rappresentato dal 3) e del principio materno terrestre (dal 2).
Rappresentando i cinque sensi, rappresenta la totalità del mondo sensibile.
L’armonia pentagonale dei Pitagorici lascia il suo segno nell’architettura delle cattedrali gotiche; la stella a cinque punte e il fiore a cinque petali sono collocati, nel simbolismo ermetico, al centro della croce dei quattro elementi: è la quintessenza, o l’etere. Il 5 in rapporto al 6 è il microcosmo in rapporto al macrocosmo, l’uomo individuale in rapporto all’uomo universale.
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Come mestiere, sei lo stesso mestiere di mia madre, la donna da cui ho ereditato tutto ciò che ho di buono.
Come romanzo, sei un romanzo che mi ha letteralmente sconvolto, che resterà un pietra definitiva nel mio bagaglio di letture e nel mio sentire.
E lo stupore: una delle cose belle della vita è quella di mantenere la capacità di stupirsi, anche per le piccole cose.
Un bacio grande grande, Flalietta!
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Il papavero… ma sopratutto la chiocciola, che, non ridere, è tra i miei animali preferiti. Emerge dal post e dal “se fossi…” una semplicità straordinaria.
Troppo forte, Flalia. Di solito sono noiosi questi giochi, ma tu lo hai reso accattivante grazie alle argomentazioni.
Bel maggio! 🙂
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Ma che bello! Hai sempre un bel modo di descriverti e raccontarti.
Sai che alcune pensando a te le avrei indovinate? Oppure, sparandole meno grosse, non mi hanno stupito molto.
Ci proverò anch’io!
Massimo Arlecchino
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Non mi aspettavo niente di diverso, soprattutto per la chiocciola e il papavero. E’ strano come, nel tempo, si possa riuscire a conoscere una persona anche senza averla mai vista. Complimenti per le new entry, la poesia, il sentimento e il personaggio biblico. Per curiosità aggiungo che se fossi una poesia sarei La ginestra, un sentimento la sensibilità e per il personaggio biblico… confesso di non essere molto ferrata in materia ma a occhio e croce mi permetto di ipotizzare un piccolo Mosè, adorerei dividere le acque!
Lory
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cara Flalia, saresti “altre cose” molto carine.Il pioppo snello si chiama Pioppo cipressino e la lumaca, che cresce senza mutare la sua forma è un simbolo dell’eternità.Buonanotte 🙂
P.s
Bologna mi piace moltissimo.
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Ti piaci, non c’è che dire. Questa è una gran bella cosa! 🙂
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Paolo: ma è bellissima la simbologia del numero 5! Mi rappresenta!
E poi vedo delle affinità tra noi! E’ fantastico che “Cime tempestose” sia tanto importante anche per te.
Un bacio anche da parte mia! :-*
Melchisedec: non rido affatto ma sorrido stupita perché la chiocciola è anche uno dei miei animali preferiti! Grazie Mel, buon maggio anche a te!!
Massimo: sì! Dai, fallo anche tu! E’ divertente e ci si scopre un po’!
Lory: è vero, è incredibile come pur “frequentandosi” solo via blog si riesca comunque a conoscere qualcosa gli uni degli altri. “La ginestra”! Che bella scelta. E Mosè: scelta impegnativa, ma ti ci vedo, col tuo piglio, a dividere le acque! 😉
Decano: che bella notizia! Un “pioppo cipressino”! E’ bellissima quella parola: cipressino! Grazie! Buonanotte a te! 🙂
Acquaforte: be’, sì, dovendo convivere tutta la vita con me stessa cerco di piacermi! ;-D Comunque, chi mi conosce e ha letto il post ha detto che mi rispecchia (sono stata obiettiva!). Ciao!
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Giusto, il tè (anche tisana) unisce e affratella, e soprattutto dura a lungo e fa fare tanta (tling tling)
e poi appena uscita dalla caffetteria o da qualunque luogo dotato di toilette la donna fa “Devo andare al bagno”.
Sittranzi
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Eh eh… Ciao, Giacomino, bentornato! Be’, a me il tè non produce quegli effetti, tranquillo! 😉
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Pur non conoscendoti, su alcune delle “definizioni” di te ci avrei scommesso, in particolare la chiocciola…
😉
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Ilaria… c’è una cosa che mi ha colpito più di tutte… ma davvero non hai vizi? A parte la gola, intendo… io senza i miei potrei morire 😉
Bacio D
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Mi ha stupito il mezzo di trasporto: anche io amo la bicicletta 🙂 Leggera ed elegante, da passeggio, di color nero! Quoto anche la scelta musicale 😉
A presto se capiterà l’occasione di rileggerci.
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flalia ti sei descritta in modo schietto ma poetico, ho letto con grande piacere!
Hai la grande qualità di descrivere eventi e situazioni in maniera incantevole.
Potrei agganciarmi anch’io a questa catenuccia…
Un bacione
Cate
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bè tutte cose carine! 😀
un saluto di una passante. Vè.
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Ciao Bianca: be’, dato che sto sempre a raccontarvi di me ormai mi conoscete bene… 😉
Diego: ciao! Che bello rileggerti! Hai ragione: qualche vizietto rende più simpatici e forse anche più gustosa la vita… vedrò di fare pratica (anche se la timidezza o il pudore – che possiedo in misura troppo elevata – non sono un buon terreno di coltura, credo, per i vizi)!
Ciao Caterina: grazie mille! E ti dirò che se ti agganciassi a questa catena sarebbe davvero una bella idea!
Ram87: ciao, benvenuto! Io amo tantissimo andare in bicicletta (è il mio abituale mezzo di trasporto in città e d’avventura in campagna) e seguo il ciclismo come sport (doping permettendo…)! A presto! 🙂
Rikku13: un saluto anche a te e ripassa quando vuoi! 🙂
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No, il ciclismo non l’ho mai seguito…non mi appassiona come sport -.-‘
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Sì, però che tu non abbia vizi, mi par difficile da credere 😉
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Condivido appieno il papavero, la bicicletta e il té 🙂
Prima o poi la faccio pure io questa cosa….
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Ram: be’, nel mio caso mi sono appassionata fin da piccola, grazie a mio padre.
Davide: ho un sacco di difetti, ma vizi veri e propri (che sono una cosa diversa) non mi sembra… Hai messo un avatar! E mi piace molto!
Neronda: allora non abbiamo in comune solo l’amore per la lettura. Mi piacerebbe che ti facessi un simile ritrattino anche tu!
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occhi verdi e papaveri rossi…
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Sì. Il verde è un colore “mio”, che mi rappresenta. Il rosso, un colore a cui tendo, che mi rallegra. 🙂
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