Diritto di voto globalizzato

Se avessi potuto, lo avrei fatto volentieri, Barack!

Sulla pagina Facebook del rinnovato Presidente degli USA Barack Obama appare la foto che il Presidente ha scelto per la vittoria (foto in fondo al post), alla quale si aggiungono secondo per secondo i commenti degli utenti di fb che si congratulano con lui. Leggete questi commenti; alcuni non riuscirete neppure a decifrarli, poiché sono scritti in caratteri sconosciuti ai più tra noi: cirillico, cinese, arabo, persiano, giapponese e altri che non riesco nemmeno a contestualizzare geograficamente. Tra quelli che usano il nostro alfabeto, troviamo anche qui messaggi scritti nelle varie lingue d’Europa: francese (tantissimi), tedesco, danese ecc. Ma anche tra quelli scritti in inglese, leggiamo “congratulations from”: faccio prima a scrivere: i paesi di tutto il mondo. Se elencassi da dove provengono questi auguri e congratulazioni dovrei davvero scrivere i nomi degli Stati di tutta la Terra; infatti ho appena imparato nomi di Paesi che non sapevo neanche esistessero. E invece perfino lì ci sono sostenitori di Obama.
Non parliamo dell’ansia e del successivo entusiasmo con cui un po’ ovunque si è seguita la campagna elettorale statunitense e i risultati delle urne.

È da un bel po’ che lo dico, scherzando, certo, ma… anche no: il presidente degli Stati Uniti dovremmo poterlo votare tutti! Perché dalle sorti degli USA e soprattutto dalle scelte di politica estera dipendiamo un po’ tutti in tutto il mondo! Detto questo, godiamoci questa vittoria, che ritengo sia ancora più significativa rispetto a quella di quattro anni fa, trattandosi di una conferma e dopo anni per niente facili; e speriamo che sia un esempio anche per noi, qui nell’Italietta poco amena. Anche se personalmente sono contenta, non mi abbandono a entusiasmi, primo perché comunque noi Monti abbiamo e Monti ci teniamo (e chi verrà dopo – chiunque sia – mi fa più paura di Monti; non abbiamo un Obama, noi, purtroppo), secondo perché la situazione mondiale è quella che è e i miracoli non li fa neanche Obama. Tuttavia… porgo anch’io le mie sincere congratulazioni a Mr. President e tiro un bel sospirone di sollievo.

…four more years! 🙂