Il sorpasso

Lo so, è assurdo; ma ho cominciato per ben due volte a guardare il film Il sorpasso e non riesco a reggere più di mezzora di film di seguito perché quel maledetto suono di quel maledettissimo clacson, che Gassman suona praticamente sempre, mi fa diventare letteralmente nevrastenica. Mi punge il cervello, mi fa friggere il sangue, mi fa fare dei salti sul divano, mi fa sobbalzare il cuore… mi innervosisce, OK??? Roba che durante la visione del film mi è squillato il telefono e io ho risposto un “pronto” così nervoso e infuriato che il povero malcapitato si è preso paura. Ma non lo trovate un suono insopportabile? Non a caso, mentre digitavo nel motorino di ricerca di You tube le parole “Il sorpasso” (proprio perché cercavo degli spezzoni in cui ci fosse il clacson, da mettere nel mio post per chi non conoscesse il film), tra i suggerimenti di “completamento frase” suggeriti da You Tube c’era proprio “il sorpasso clacson”! Sentite dunque che amabile suono percuoterà i vostri timpani per 102 minuti di film:

Il risultato è che sto guardando quel film a spezzoni di mezzora sparsi in momenti diversi della giornata, possibilmente in momenti in cui sono calma. Che nervi!!! Che poi… ora so che dirò un’eresia… ma anche mettendo da parte il clacson (cosa impossibile), c’è che a me Gassman come attore mi è antipaticissimo. Non so che farci, lo so che è un “mostro sacro” ma la mia è un’antipatia “a pelle”. Sarà che finora in tutti i film che ho visto con lui protagonista interpretava sempre personaggi insopportabili, boriosi, arroganti o cinici, disillusi… Ma per interpretare così bene tutti questi personaggi odiosi… sarà mica che ci aveva le physique e anche le caractère du rôle? E comunque, ultimamente me lo trovo dappertutto, anche perché sto guardando tantissimi film di Ettore Scola – eccezionali! – e lui c’è praticamente in tutti!

Piccola nota: ultimamente si è aggiunta un’ulteriore attività a quelle che già riempiono la mia piccola vita e sto cercando di prendere il nuovo ritmo; l’aggiornamento del blog ne risente parecchio ma conto che, una volta adattatami al nuovo andazzo, riuscirò a far rientrare nel mio tempo anche tutte quelle attività che al momento sto sacrificando. Se consideriamo che io non sono MAI stata brava a organizzare il mio tempo in modo ragionieristico, anzi sono una cultrice dei tempi morti che ti ammortizzano lo stress tra un’occupazione e un’altra – e al momento questi tempi morti mi sono letteralmente spariti da un giorno all’altro – direi che me la sto anche cavando bene. Cioè, sinceramente, conoscendomi, pensavo di arrivare esaurita già alla fine della prima settimana e invece sono qui tutta bella arzilla, quindi… mi complimento con me stessa!