Sensi di colpa

cerbiatto

Nonostante sia una ciclista non commetto quasi mai infrazioni: rispetto il rosso anche se devo svoltare a destra, non vado contromano né sotto i portici e così via. Ieri, avendo fretta, ho osato passare col rosso perché avevo la strada libera da un lato ma non calcolando che potevano arrivare automobilisti anche da un’altra direzione, come infatti è accaduto. L’autista del furgoncino che stava per investirmi è riuscito a inchiodare in tempo; notando che poi, anziché tirare dritto, accostava e si preparava a scendere arrabbiato (chissà che spavento gli ho fatto prendere) mi sono fermata anch’io e l’ho aspettato. Mentre, sceso lui dal furgoncino, mi si avvicinava baldanzoso, ho alzato le mani esclamando: “Ha ragione, ha ragione, scusi scusi scusi, ho sbagliato!”, guardandolo dritto con – credo – quelli che il mio prof. di lettere del ginnasio definiva “occhi da cerbiatto”. Mancava solo che mi prostrassi ai suoi piedi coprendomi il capo di cenere. Alla fine il risultato è stato che il senso di colpa è venuto a lui.

Il che, per analogia, mi ha fatto tornare in mente il seguente buffo episodio capitatomi parecchi anni fa: stavo attraversando un centro commerciale quando mi sono resa conto che probabilmente, rimettendolo dentro, mi era caduto il portafoglio dalla borsa; sono quelle situazioni in cui si verifica quel leggero scarto di pochi secondi tra quando una cosa succede e il momento in cui realizzi il fatto. Pochi secondi che in quel caso sono bastati perché il mio portafoglio sparisse. Voltandomi per tornare indietro e raccoglierlo ho visto un uomo che raccoglieva qualcosa da terra e la metteva in tasca, ma non potevo dire con certezza che fosse il mio portafoglio e non potevo accusarlo di avermelo rubato, anche se ero sicura lo avesse preso lui. Nel portafoglio avevo solo 10 euro e pazienza, ma avevo anche tutti i documenti, carta d’identità, badge dell’università, tessera sanitaria e chi più ne ha più ne metta. La sola idea di doverli rifare tutti ha sbaragliato in me qualunque esitazione e timidezza. Mi sono avvicinata all’uomo col mio sguardo più candido chiedendogli se per caso avesse trovato un portafoglio che mi era caduto e, avendo lui ovviamente risposto di no, ho cominciato a fargli una testa così sul fatto che era davvero una disdetta, che non era tanto per i soldi quanto per i documenti, che ero anche affezionata al portafoglio in sé perché era un regalo di mia nonna; sono stata tanto convincente che la sera, tornata a casa, ho trovato nella buchetta della posta il mio portafoglio corredato di tutti i miei preziosi documenti. Mancavano solo i 10 euro, che saranno equivalsi al buon uomo per la benzina consumata per arrivare fino a casa mia. Anche i ladri hanno un cuore.


19 commenti on “Sensi di colpa”

  1. recensioni53 ha detto:

    Io purtroppo gli occhi da cerbiatto non so farli però è indubbio che Bambi e suoi occhioni hanno sempre intenerito e preso il cuore di tutti,grandi e piccoli. Quante lacrime versate per lui…!!! E a volte ….fanno miracoli….

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    • Ilaria ha detto:

      E’ vero, e in effetti tempo fa ho letto un articolo che diceva che in natura i cuccioli (compresi quelli umani, insomma i bambini) hanno gli occhi grandi e rotondi e quello sguardo irresistibile proprio perché questo suscita negli adulti un istinto di tenerezza che li spinge ad accudirli e proteggerli.
      Comunque gli occhi da cerbiatto non so farli apposta (e se anche lo fossi sarei anche contraria a usare una simile “strategia”), li ho citati solo come omaggio al mio prof 🙂 Credo che in entrambi gli episodi quei due bellimbusti siano rimasti secchi non per lo sguardo bensì per la mia efficace impetrazione (ossia… li ho frastornati di parole), al punto da rovesciare completamente le loro intenzioni, e questa cosa mi ha fatto molto ridere!

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  2. Dario ha detto:

    Adesso il ladro però sa dove stai. 😦

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    • Ilaria ha detto:

      L’episodio del ladro è accaduto anni fa, non abito più lì. Però comunque anche abitando in quella casa, non è successo niente. Forse poi più che un ladro vero e proprio sarà stato uno che ha colto l’occasione… ha visto cadere un portafoglio e se l’è preso. Per poi restituirlo dopo tutta quella supplica! 😉

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      • Dario ha detto:

        Scusami. Avevo pensato fosse un episodio appena accaduto. Invece avevi scritto chiaramente “parecchi anni fa”.
        Però è più forte di noi. Se possiamo rubiamo. Ce l’abbiamo scritto dentro. Mi vengono sempre in mente le piccole scimmie che ci sono in India, dove sono stato “parecchi anni fa”. Sempre pronte a rubare come noi. Non per niente ai telegiornali e ai radiogiornali ogni giorno senti parlare di corrotti, corrotti, corrotti. E tutti negano anche di fronte all’evidenza, come il tuo ladro. Mai una volta che abbiano l’integrità di dire: sì, i soldi li ho rubati, oppure sì, i tuoi soldi ce li ho in tasca. Sono un ladro.
        Se potessi ruberei anche io. Ma ho troppo in antipatia le ruberie.
        A Natale ci sono venuti i ladri in casa staccando dal muro le inferriate a prova di ladro che ci sono alle finestre e hanno rivoltato tutto, armadi, cassetti, in cerca di una cassaforte che non c’era. Non li abbiamo visti ma al ritorno abbiamo visto cosa avevano combinato. Per fortuna non hanno distrutto tutto. Con un bastone avrebbero potuto farlo. Probabilmente ci hanno visto tornare e non hanno avuto il tempo di fare più danni.

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        • Ilaria ha detto:

          Anche a una coppia di miei amici è successo lo stesso di recente, credo che trovare la propria casa e le proprie cose violate in quel modo (al di là di quel che poi sia stato effettivamente portato via o meno) sia un’esperienza traumatizzante… Mi dispiace! Mi colpisce che abbiano addirittura divelto i cancelletti, qui da me vanno forte i cancelletti a porte e finestre, sembra un po’ di mettersi in prigione da soli ma in compenso uno crede di essere al sicuro. E invece…

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          • Dario ha detto:

            Sì, infatti, piegati come burro e trovando in loco una sbarra per piegarli, senza che si siano dati neanche da fare per portarsela “da casa”.
            L’importante è /credersi/ al sicuro, poi esserlo sicuramente è un’altra questione.
            I ladri in Italia stanno bene, si sentono a casa, protetti: ladri tra i ladri. L’Italia è la porta aperta per i malviventi di tutto il mondo.

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  3. Dario ha detto:

    Adesso il ladro sa però dove stai. 😦

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  4. Dario ha detto:

    Scusa per il doppio commento. Ciao.

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  5. ornella ha detto:

    Ah ah ah! Cara Ilaria, occhi di cerbiatto, oppure occhi di Gatto con gli Stivali della serie Shrek? Certo che a volte puntare sui sensi di colpa è una tattica vincente, ammesso che l’altro possieda una parvenza di coscienza.

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  6. M.T. ha detto:

    Semafori…tra photored, velocar e chissà quali prossime invenzioni, girare diventa sempre più un problema -.-

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  7. melchisedec ha detto:

    La tentazione di passare con il rosso, almeno una volta nella vita, fa capolino in tutti, soprattutto quando ci di rende conto che intorno c’è il deserto, ma i peggiori incidenti si verificano proprio in tali contesti. Avrei adoperato la tua stessa mossa. 😇

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  8. Dolcezzedimamma ha detto:

    Io non ho gli occhi da cerbiatto, ma riconoscrre di aver sbagliato e chiedere scusa disarma sempre. Sul ladro che dire…forse era Arsenio Lupin…un gentiluomo

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