I comunisti contro le Poste
Pubblicato: 5 dicembre 2016 Archiviato in: occasioni mancate, umorismo 2 commentiDalle ampie vetrate dei nostri uffici notavamo, dalla mattina presto, spiegamenti ingenti di poliziotti occupare tutta la zona circostante; le divise nere spiccavano tra il verde del prato e il grigio del marciapiede. Scendendo in pausa pranzo, mi facevo largo tra tutte queste divise e relative volanti e camionette per guadagnare il bar e il mio panino e intanto sentivo nell’aria la Spiegazione, pronunciata con tono definitivo: “La polizia è qui perché è prevista una manifestazione dei Comunisti contro le Poste”. I comunisti contro le poste? Tornata in ufficio avvertivo le mie colleghe che stavamo per assistere in diretta a tale fatidico scontro.
Poco dopo, sono arrivati i presunti Comunisti, ossia un non ben definito gruppuscolo di ragazzi e ragazze che si sono pacificamente posizionati davanti al piccolo ufficio postale accanto al nostro edificio suonando musica rap americana a tutto volume. Difficile intravederli tra tutti quei poliziotti, ben più numerosi dei “manifestanti”. Una ragazza ha pronunciato col megafono un discorso nel quale ho riconosciuto la parola Lampedusa. Poi i “comunisti” se ne sono andati, qualche poliziotto ha tergiversato ancora un po’. Cose surreali che accadono di questi tempi.
La forza delle idee richiederebbe pari capacità di rappresentarle con chiarezza
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Ma anche la capacità di scegliere i propri obiettivi…cosa conterà mai nell’economia del tutto quel piccolo ufficio postale? E per contro tutto quello spiegamento di poliziotti? Assurdità! 😉
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