L’unione fa la forza

Provengo da un mese di fuoco, ottobre, il mese nel quale ogni anno nella mia città si svolge una manifestazione legata alla storia, promossa dall’Università; io faccio parte del comitato organizzativo (da due anni) e tutto l’anno si lavora alacremente per essa, anche perché in quella settimana clou vengono portate a compimento varie attività – per es. con le scuole – che svolgiamo lungo il corso dell’anno. Siamo pochi, senza grossi budget (sto usando un eufemismo), le istituzioni non sono sempre di grande aiuto e il lavoro è tantissimo; io fortunatamente non sono portata allo stress, dunque reggo bene il carico del lavoro e gli orari disumani senza troppa stanchezza. L’entusiasmo è alto in quei giorni e tutto si trasforma: la casa diventa un “posto” nel quale fare ogni tanto veloci incursioni per mangiare qualcosa (stavolta son stata brava: a settembre ho fatto le scorte, “cucinato” e riempito il freezer di porzioncine monopasto che in tal modo potevo buttare in forno o sui fornelli e ingollare nei brevi momenti in cui toccavo il suolo casalingo, il che mi ha evitato di patire la fame come l’anno scorso), aggiornare il sito e la pagina facebook della manifestazione e magari anche dormire quel tanto che basta (sognando comunque gli eventi del giorno dopo). Amo gli imprevisti, e anche quando non li amo li accetto, pertanto posso dire che tutto è andato bene, anche le piccole “sorpresine” che si sono presentate inevitabilmente in corsa sono state agevolmente rintuzzate e risolte e lo spettacolo che avevo voluto e curato io in special modo, e che concludeva la settimana, è andato più che bene (vogliamo dire un trionfo? Sì, DICIAMOLO!!!). Ora si riprendono ritmi più normali, si (ehm) riordina la casa abbandonata per un mese allo stato brado, si tira un po’ il fiato, benché siamo già in fase organizzativa di qualcos’altro ma è una sorpresa… Quel che resta invariato è quel senso di gioia costante e calda che dura in me sempre, la gioia e la sicurezza dell’essere un gruppo (tra l’altro, intergenerazionale), del lavorare insieme per qualcosa di bello, aiutandosi a vicenda. La maggior parte delle cose belle di questo mondo – quasi tutto, in verità – non sarebbero possibili se le persone non lavorassero insieme; spesso degli altri, e della convivenza con loro, vediamo il lato più fastidioso, noioso, frustrante, e questi aspetti ci sono (oh, se ci sono!), tuttavia per me conta di più il bello, l’utile e la necessità dello stare insieme e dell’interdipendenza, questo non lo dimentico mai, anche quando vorrei dare una botta in testa a qualcuno che mi sta innervosendo particolarmente! E più vado avanti nella vita più mi accorgo di quanto valore hanno i rapporti umani. Quando ero più giovane, arrivo a dire che a volte invece li ho perfino disprezzati e talvolta rifuggiti (me tapina! E infatti languivo infelice). Basta, oggi volevo dire solo questo perché ho ondate di idee in testa da riordinare meglio.

Però ora sarà bello passare un dolce weekend casalingo a leggere in tranquilla e meditativa solitudine… dopo tanto tempo!


4 commenti on “L’unione fa la forza”

  1. melchisedec ha detto:

    Ecco il silenzio di Ilaria! Bentornata! 🙂

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  2. Ilaria ha detto:

    Grazie Mel! Ero veramente una trottola! 🙂

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  3. raffaella ha detto:

    Ciao, arrivo dal blog di Frida. E’ un piacere conoscerti e leggerti. Hai ragione, l’unione fa la forza e molte delle cose belle che esistono non potrebbere essere tali se non grazie all’unione. Non sempre è facile però traovare la giusta armonia, senza ambizioni, senza prevalere sugli altri.
    Bisognerebbe che ognuno di noi facesse sempre un passo indietro e capisse che condividere è meglio che dividere.
    A presto Ilaria.
    Raffaella

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