Eh, be’…

In estate mi sento sempre un pesce fuor d’acqua perché non so dove stare; se vado a Riccione, mi manca Bologna e se torno a Bologna prendo il treno e torno a Riccione. Forse, ora che ci penso, passo in proporzione più tempo sul treno che collega le due città. Passo le vacanze su un treno regionale, ecco. Per inciso, qualcuno mi deve spiegare perché, se fuori ci sono 40 gradi, un povero viaggiatore deve comunque mettere in borsa una felpa, un maglione; se non lo fa, rischia di ritrovarsi all’ospedale con la broncopolmonite, grazie all’aria condizionata gelida che c’è di solito su questi treni. Ma non è tanto difficile regolare l’aria condizionata; perché mai a Trenitalia non sono capaci? Stesso problema, ma al contrario, in inverno, quando con cinque gradi fuori, entri in treno e se non sei celere nello svestirti rischi il colpo di calore.

Dicevo che non so dove stare; sono un’irrequieta, ecco. Ma ne sono felice, perché mi ostino a credere che questa mia irrequietezza interiore mi porterà da qualche parte. Ho tante cose da fare e non mi annoio mai. Mettiamoci pure che a luglio tendo a innamorarmi e vivo nel tripudio dei sensi, che genera ulteriore felice irrequietezza. Comunque in questi giorni sono di nuovo a Bologna, oggi ero in centro che parcheggiavo la bici meditando appunto sul perché io sia tornata a Bologna e se non era meglio ripartire immantinente per Riccione quando una coppia (uomo + donna) spagnola mi ha salutata e mi ha chiesto come poteva arrivare alla basilica di San Petronio. Ho dato loro l’informazione corretta, poi però abbiamo cercato di fare conversazione ma loro mi parlavano solo in spagnolo e io non capivo assolutamente niente, zero, nada de nada; però sorridevo tantissimo, eh? Finché, salutandoci, mi hanno detto più di una volta che sono molto bella. Ecco, questo l’ho capito benissimo. E gonfiandomi come un pavone mi sono detta che ho fatto benissimo a tornare a Bologna. Adesso posso anche ripartire felice per Riccione.


10 commenti on “Eh, be’…”

  1. MrsCraddock ha detto:

    ah, gli spagnoli…MrsCraddock sognante ed ermetica che pensa al suo Vronskij…

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  2. utente anonimo ha detto:

    Caspita!Quasi quasi un salto al centro di Bologna lo faccio anch'io! Ho tanto bisogno di complimenti, in questo momento, di qualsiasi tipo: e in spagnolo poi, devono essere super! E domenica sera: forza Espagna!Cara Flalia, ti invidio, ti invidio , ti invidio !Con simpatia, Ornella 

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  3. utente anonimo ha detto:

    i complimenti cerco di evitarli, la bibbia dice portano alla rovina, ma poi quest'estate quanto mi sono servite delle parole di fiducia per rialzarmi dopo un abbattimento e raggiungere risultati inaspettati.

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  4. melchisedec ha detto:

    La “strenua inertia” degli antichi ma, come ben sai, non è il cambiamento di luogo che determina l’acquietarsi dello spirito. Che poi perché deve acquietarsi? Penso che l’irrequietezza sia segno di vitalità interiore ed esserne coscienti è un già un bel passo per capire.
    Simpatico il quadretto descritto.

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  5. marinz ha detto:

    Il bello del viaggiare è quello di cercare di capire qual'è il nostro posto per un periodo di tempo… forse questa irrequietezza è solo per ricercare dove tu stia meglio… e come finisci il post credo che basti poco per farti stare bene… un complimento o un sorriso lasciato con sincera gratitudine :o)Un sorriso e buon viaggio 🙂

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  6. flalia ha detto:

    Bertha: ah ah, attenta a non esagerare, però! Mi hai ricordato di quando mia sorella cominciò a leggere Anna Karenina, all'inizio con diffidenza, poi non la si riusciva più a staccare dal libro, erano diventati una cosa sola, mai vista una cosa simile, le era pure venuto lo sguardo languido e perso, una roba preoccupante!Ornella: ma sì, guarda non so come sia in Veneto ma devo dire che qui gli approcci sono facili, oddio è anche vero che una volta ero sempre con la mia bicicletta che, non so, avrò avuto lo sguardo stanco, e un signore guardandomi ha declamato: "L'Agnese va a morire!"Luca: è proprio così, a volte un "complimento" o una frase ci danno la spinta per rialzarci; a me, una volta che ero in crisi universitaria, bastò che una prof. ricordasse il mio nome, e lo ripetesse ad alta voce: "Ilaria". E aggiunse: "Che bel nome". Io all'epoca avevo il "complesso spazzatura", cioè mi sentivo spaesata all'università (Bologna, puoi immaginare, migliaia di matricole, centinaia di studenti per lezione=anonimato e invisibilità totale). Sentire il mio nome mi restituì a me stessa in quel momento difficile.Melchisedec: eh lo so, lo so, "è l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi" ma, come dici tu, penso anch'io che un po' d'irrequietezza ci voglia per essere vivi! Tu ora goditi il meritato otium!Marinz: già, hai ragione, sono in una fase in cui devo "direzionarmi" meglio nella mia vita e quindi il mio vagare tra Emilia e Romagna lo rappresenta bene (magari quando avrò un po' più di soldi il raggio di "vagabondaggio" si amplierà!). E comunque sì, la gentilezza e le piccole gioie le puoi trovare ovunque e sono ciò che mi fa star meglio! :-))

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  7. commediorafo ha detto:

    Molti italiani girano il mondo per andare a visitare città d’arte e monumenti dimenticando che in Italia ce ne sono di infinitamente più meritevoli, molto apprezzati dagli stranieri (magari spagnoli).
    Allo stesso modo molti italiani girano il mondo in cerca di belle donne e non si accorgano di quanto siano belle le ragazze bolognesi, apprezzatissime invece dagli spagnoli…
    Un saluto!
    Massimo

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  8. latendarossa ha detto:

    Bella questa cosa che a luglio – io immagino che tutto cominci con lo scoccare della mezzanotte dell'ultimo giorno di giugno – ti scatta l'innamoramento. Su quest'idea Saramago ci avrebbe costruito un romanzo!

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  9. kittymol77 ha detto:

    Credo si tratti di una particoloare "sintonia": in realtà qualcosa in te sapeva che a Bologna avresti potuto alzare notevolmente la tua autostima con uno dei complimenti più belli in assoluto. Immagino che poi, tornata a Riccione con la certezza (non da poco) di essere bellissima, gli innamoramenti si siano moltiplicati. Quelli altrui per te, intendo. Fossi in te prenderei nota, casomai servisse in futuro "Thing to remember: quando ho bisogno di tirarmi sù le quotazioni, fare la spola fra Riccione e Bologna in treno a scopo recupero complimenti". Se poi ci aggiungi che sei pure simpatica, chi ti resiste?

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  10. flalia ha detto:

    Kittymol: infatti, carica com'ero, a Riccione ho fatto faville, son uscita con uno diverso quasi ogni sera, tra balli, feste e concerti, son tornata con l'autostima a millemila, adesso mi sgonfio un po' , però… 😛

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