Se questo è un uomo
Pubblicato: 25 agosto 2009 Archiviato in: cultura di morte, devoti atei, orrore 6 commenti“La nuova legge del non vedere. Come in un’abitudine, in un’assuefazione. Quando, oggi, leggiamo delle deportazioni degli ebrei sotto il nazismo, ci chiediamo: certo, le popolazioni non sapevano; ma quei convogli piombati, le voci, le grida, nelle stazioni di transito nessuno li vedeva e sentiva? Allora erano il totalitarismo e il terrore, a far chiudere gli occhi. Oggi no. Una quieta, rassegnata indifferenza, se non anche una infastidita avversione, sul Mediterraneo. L’Occidente a occhi chiusi. Cinque naufraghi sono arrivati a dirci di figli e mariti morti di sete dopo giorni di agonia. Nello stesso mare delle nostre vacanze. Una tomba in fondo al nostro lieto mare. E una legge antica violata, che minaccia le stesse nostre radici. Le fondamenta. L’ idea di cos’è un uomo, e di quanto infinitamente vale.”
Tratto dall’editoriale di Marina Corradi, pubblicato su Avvenire del 21 agosto. Se volete leggerlo tutto, cliccate qui.
Il paragone fatto con le masse di indifferenti che sapevano e vedevano ma non agivano, durante la Shoah, lo condivido. Ho già scritto una volta del mare Mediterraneo divenuto cimitero. Non lo posso sopportare.
Sì, lo condivido anch’io il paragone. Non bastasse, ci aggiungiamo una perversione tutta attuale: l’incriminazione, a quei disperati cinque sopravvissuti, per reato di immigrazione clandestina. O magari la beffa, come nel caso della prima sentenza a Firenze a un clandastino multato con 5.000 euro per lo stesso reato. Che dovrà pagare per non essere espulso. Come a dire: hai commesso un reato invadendo il nostro paese, quindi paghi come pena alternativa all’espulsione immediata. Magari quello preferiva subire un’espulsione. Ma quando c’è da esibire idiozia non ci facciamo fregare da nessuno. Io scambierei immigrati contro leghisti, per dire…
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Flalia, pensavo anche ad una cosa “tremenda”: di solito noi rimproveriamo agli indifferenti che vissero nell’epoca nazista appunto l’avere chiuso gli occhi, l’averlo voluto. Non tutti, però.
Forse, oggi, con il nostro atteggiamento riviviamo quello che abbiamo sempre rimproverato al passato “recente”.
C’è chi se ne stra-infischia.
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il meditteraneo è come l’oceano.
L’oceano è immenso, tre volte la terra. Il mondo è avvolto dall’oceano. Da sempre.
Da quando esiste l’umano (il cosidetto essere) è cosi. Lo sarà sempre (purtroppo). I naufraghi sono
ovunque. da sempre. Come Dio.
p.bar
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Un’enorme quantità di materiale genetico (uomini, donne, bambini), spinto dalla fame, fugge “dalla collina dei rifiuti alla periferia di Manila”, cerca condizioni di sopravvivenza possibile.
“Le civiltà millenarie” teorizzeranno “conflitti identitari”, “guerre di religione”, “scontri di civiltà”, “principi etici incompatibili”.
Se tutto ciò sarà insufficiente, li annegheremo nel mare delle nostre vacanze, invocando la legge del respingimento che qualche microcefalo ha proposto e approvato.
Anche Hitler ha dato una giustificazione “legale” ai campi di sterminio.
Un abbraccio.
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Il Mediterraneo come estensione marina ma soprattutto come oggetto geopolitico complesso non è la prima volta che vede solcare le proprie acque da uomini e donne in cerca di riscatto, sicurezza o solo qualcosa da dare ai propri figli. Lunga storia carica di dolore. Un dolore che non cenna a diminuire. Mi sembrano profetiche le parole scritte da Manuel Vázquez Montalbán ben 10 anni fa:
L’Europa del Sud ha perso la memoria della propria angoscia migratoria verso l’America o verso l’Europa bionda e bianca del Nord, una memoria migratoria piena anche di lotta per la vita nelle peggiori condizioni di marginalità e di mafie da soppravvivenza nate nel sottosuolo del sistema. Non le serve più quella memoria per inorgoglirsi della strada percorsa verso la modernità e all’interno di essa perché ciò significherebbe trovare una giustificazione razionale al perché delle migrazioni attuali.
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Kittymol: ormai sembra che a governare sia solo la Lega… solo loro intervistati, solo loro sui tg, solo loro con le loro odiose leggi e la loro volgarità congenita, sì proprio congenita.
Mel: sì, è quello che penso anch’io, e fa male. Oggi poi non possiamo dire che “non sapevamo”… tv, giornali, mass media ci pongono di fronte questa realtà in modo chiaro.
P.Bar.: ciao 🙂 Certo, le disgrazie ci saranno sempre. Ma dove si potrebbe fare e non si fa, dove si potrebbe soccorrere e ci si volta dall’altra parte… c’è una grossa, enorme colpa, una precisa responsabilità e nessuna giustificazione…
Autobiogrquanto: eh già, non sempre la “razionalità” e la “logica” ci salvano dall’orrore. Anzi!
Marcello: grazie della bella citazione 🙂 Mi viene in mente quando la mia prof. di antropologia ci diceva come noi, Paesi affacciati sul mar Mediterraneo, dovremmo essere fieri di rappresentare una sorta di anello di congiunzione tra i paesi africani e mediorientali che condividono con noi il nostro stesso mare e l’Europa a cui apparteniamo. Saremmo un perfetto crocevie di culture diverse e ricche, ognuna a suo modo. Invece stiamo perdendo di vista anche solo la nostra cultura e la nostra storia… e speriamo non la nostra umanità.
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