Barbare usanze
Pubblicato: 29 luglio 2009 Archiviato in: orrore 9 commentiNon vedo l’ora che qualcuno vinca gli oltre cento milioni del Superenalotto, così finalmente riuscirò ad andare dal tabaccaio ad acquistare una ricarica telefonica; da giorni l’accesso al bancone mi è impedito da un perenne assembramento di aspiranti milionari dal portafoglio però miseramente vuoto, ormai.
Per una volta son d’accordo con Odifreddi: l’unico modo per vincere al Superenalotto è non giocare.
Se diventassi presidente del consiglio, sopprimerei questa barbara usanza (se non fossi troppo impegnata in altre barbare usanze a base di allegri ragazzuoli, s’intende).
troppo impegnata in altre barbare usanze a base di allegri ragazzuoli
squisita porcella! ;-P
Fra’ Cipolla
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…hai capito la golosonaaa 🙂
Sei riuscita poi ad acquistare la ricarica?
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Tranquilla, questa sera qualcuno vincerà (magari proprio Odifreddi).
Quanto al nostro bananiere presidente… ho capito che sta facendo scuola.
Un saluto, birichina.
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Fra’ Cipolla: eh be’, prendo esempio 😉
Marcello: proverò domani 🙂
Autobiogrquanto: tanto non diventerò mai presidente del consiglio, dovrò limitarmi :-))
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http://sulle[..] Tra le mie letture di studio estivo c’è in questo squarcio di luglio Mattia Pascal. Le reminiscenze si fermano all’adolescenza, gli approfondimenti alle pagine dei manuali di letteratura, di cui, a dire il vero, mi sono stancato. Int [..]
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Ti cito nel mio post.
“Povera” Flalia, che ti tocca.
Ah ah ah!
🙂
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Grazie, Mel: tu sì che mi capisci!!! 🙂
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Mi perdoni sorella, perché ho peccato. Ebbene sì! Ho ceduto alla smania, al peccato capitale, all’inutile speranza di vincere quei 100 e passa milioni di euro. E sto giocando i miei due euro, sparando numeri a casaccio, senza alcuna cabala. Il problema è che a me (come a chissà quanti milioni di italiani) quei soldi (non tutti, ma una buona fetta) servono. Stanno per mettere in vendita la casa dove abito insieme a mia madre. Io lavoro da precaria da anni, guadagno 1200 euro al mese per soli 9 mesi l’anni. Mia madre è pensionata. In questo quartiere periferico di Roma gli appartamenti come quello in cui abitiamo dal 1991 li spacciano per non meno di 700 mila euro (un miliardo e quattrocento milioni del vecchio conio). E a me un mutuo non me lo danno perché non ho un posto fisso e perché ho anche un’età che non mi consente mutui a lunghissima scadenza. E poi, poi voglio sognare: con tutti quei soldi potrei risolvere i problemi di tutte le persone che conosco, dei miei parenti, dei miei amici, degli amici degli amici. Potrei perfino regalare una fonte d’acqua e un villaggio nuovo alla bimba che ho in adozione a distanza. Io nel sognare non scorgo colpe, Ilaria. E anche se sui sogni si specula (e questa è sì una barbara usanza), quell’attesa dell’impossibile basta alle volte a visualizzare una luce in fondo al tunnel. Un abbraccio forte.
Laura
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Cara Laura, il mio era un post scherzoso! 🙂 E’ vero, personalmente non approvo il gioco del Superenalotto, le lotterie e cose del genere, ma se uno vuol giocare ( o vuol sognare) non sarò certo io a disprezzarlo, anzi gli/le auguro buona fortuna 🙂 Anche se purtroppo non è realistico pensare di vincere, mentre molti si impoveriscono per giocare… Spero tanto che riesca a risolvere il problema della tua casa, ma ti dirò che preferirei che risolvessi tutti i tuoi problemi economici grazie al successo dei vostri romanzi anziché per il tocco della sorte. Non si sa mai, e sinceramente te/ve lo auguro di cuore! Un abbraccione 🙂
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