E vabbe’…

Ogni ragazza troppo amante della letteratura resterà zitella per tutta la vita, finché sulla terra ci saranno soltanto uomini sensati.

J.J.Rousseau, Emilio (1762)

Le altre perle sull’educazione di Sophia, la degna compagna di Emilio, ve le risparmio (però mi sta venendo l’ulcera). Meno male che sono nata in questa epoca! 


12 commenti on “E vabbe’…”

  1. PaoloFerrucci ha detto:

    Ah, quelli sì che erano tempi…

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  2. lauraetlory ha detto:

    Ilaria, non per scoraggiarti, ma in questi tempi una fanciulla che troppo ami la letteratura resta zitella, o single, esattamente come allora. Parlo per esperienza diretta, of course 😉
    Laura

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  3. voltandopagine ha detto:

    ops… dovrò iniziare a preoccuparmi pure io?!

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  4. flalia ha detto:

    Paolo: che cattivooo! 😛

    Laura: Non disperiamo… ci sarà pure qualche uomo poco sensato su questa terra! Intanto, leggiamo… ;-))

    Voltandopagine: eh, mi sa di sì, tu fai addirittura “propaganda”! ;-)))

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  5. kittymol77 ha detto:

    Hai capito l’Emilio? Fidati dei letterati: sarà che detestano aver concorrenza?Però oggi “la ragazza troppo amante della letteratura” ha buone prospettive come amante/geisha..Vuoi mettere?Chi glieli vuole lavare i calzini? Puah!

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  6. commediorafo ha detto:

    Se non ci sono uomini capaci di apprezzare una ragazza troppo amante della letteratura, forse è meglio per lei stessa rimanere zitella; meglio sola che male accompagnata!
    Massimo
    PS
    Non amo abusare della lingua inglese, perciò non ho usato single, anche se ne apprezzo di più la neutralità. C’è in italiano un sinonimo di single che non abbia un senso vagamente dipregiativo come per l’appunto zitella?

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  7. flaviablog ha detto:

    Ecco perché sono rimasta zitella. Colpa dei libri. E io che credevo che fossero scemi gli uomini…:-)

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  8. flaviablog ha detto:

    #6: nubile, anagrafico 🙂

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  9. flalia ha detto:

    Kittymol: eh eh, che bella prospettiva… 😉 Sì, Rousseau era terrorizzato all’idea che le donne potessero fare un semplice passo avanti rispetto alla condizione di recluse in cui vivevano. Nella Parigi della sua epoca alcune donne aristocratiche cominciavano a occuparsi di letteratura, gestivano dei salotti intellettuali e questo, secondo lui, bastava per prevedere la dissoluzione della società! Questi uomini… :-/

    Massimo: mah, single non piace neanche a me, nubile è troppo formale, zitella insomma… forse devo sposarmi!! ;-))

    Flaviablog: meglio con i libri che male accompagnate… ma non disperiamo, c’è sempre tempo, e comunque peggio per loro (gli uomini)! 😉

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  10. flaviablog ha detto:

    Un moroso ce l’ho, ma mi sopporta cinque giorni. Al sesto torna a casa sua 🙂

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  11. flalia ha detto:

    Flaviablog: be’, resiste di sicuro più di Rousseau, è già qualcosa! ;-))

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  12. Jedredd ha detto:

    La tua risposta a Massimo, nel commento #9 mi ha fatto tanto sorridere!;-):-)
    A dire che il nome Sophia deriva da una parola greca che vuol dire, “conoscenza”!
    Ho scoperto da poco che Rousseau, oltre ad essere padre della rivoluzione francese, è anche padre del maschilismo moderno, quello più estremista, sono capitato in un libro, dove ogni strampalato argomento era rinforzato con le teorie del francese, prese dal libro, Emilio.
    Com’è possibile che un letterato che viene ricordato per la sua lotta contro l’ineguaglianza, facesse delle distinzioni tra i generi così forti?!
    Te lo dico da uomo, non gradisco il femminismo, ma nemmeno il maschilismo, se dovessi sposarmi e trovarmi al fianco un sopramobile come la Sophia di Rousseau, passerei il mio tempo a tirare testate al muro.;-)

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