La cosa bella dei romanzi russi

Dostoevskij1

Ogni tanto sento il bisogno di leggere un romanzo russo.
Chissà perché i romanzi russi nella mia testa vengono classificati, prima che per nome dell’autore o per genere, come, appunto, Romanzi Russi, nonostante siano ovviamente tanto diversi tra loro. Cosa che non mi capita – non in modo così automatico – con romanzi di autori inglesi o francesi; il Romanzo Russo mi sembra così lontano e irriducibile (Dostoevskij ne sarebbe felice), scomodo e spaesante quasi come il mitico inverno russo (benché più confortevole).

La cosa brutta dei romanzi russi è che i personaggi hanno dei nomi complicatissimi e delle parentele ancor più complicate, per non parlare del grado che occupano nella società della Russia zarista dell’epoca, così rigidamente stratificata. Ciò comporta, per quanto mi riguarda, la compilazione di schemini finalizzati a ricordarmi chi è e come si chiama ogni personaggio e che ruolo ha. Solo che poi gli schemini, a mano a mano che li aggiorno, diventano più complicati del romanzo e perdo più tempo a raccapezzarmi nello schemino che non a leggere il romanzo.

La cosa bella dei romanzi russi è che nonostante questa difficoltà e anche nonostante una certa irritazione per quei toni affettati che di solito i personaggi (soprattutto gli uomini) usano tra loro (comprese smancerie assurde, salamelecchi vari e sentimentalismi esasperati), la cosa bella – dicevo – è che nonostante tutto ciò, per quanto inizi a leggere di malavoglia, come fosse un obbligo, superati i primi capitoli è difficile che non resti intrappolata. Anzi, in questi giorni in cui ho molto poco tempo per leggere (causa impegni pressanti di studio e lavoro), mi chiedo come posso vivere così tranquillamente senza sapere cosa sta combinando nel frattempo l’impetuosa Nastas’ja Filíppovna dopo la scenata incredibile di ieri (ieri notte – l’idea iniziale era di leggere giusto una decina di paginette prima di dormire… –  Nastas’ja mi ha tenuto sveglia fino alle due perché continuava a differire un’importantissima decisione a proposito di un matrimonio) o come se la sta cavando il Principe a Mosca, dove si è recato per questioni di eredità. Per consolarmi, penso con piacere a quell’odioso Ganja che si sta rodendo il fegato e continuerà a farlo finché non aprirò di nuovo il libro e ricomincerò a leggere. E così, una parte di me (quella che preferisco) sta vivendo nella Pietroburgo ottocentesca tra bettole, ubriachi e macchinazioni varie, un’altra è qui davanti al suo modernissimo computer.

Per la cronaca, il romanzo in questione è L’idiota, di Dostoevskij e il mio problema è che sto ormai centellinando i romanzi di Dostoevskij che mi restano da leggere perché mi chiedo come farò dopo, quando non avrò più un romanzo di Dostoevskij da leggere per la prima volta. Mi capite, vero?


38 commenti on “La cosa bella dei romanzi russi”

  1. utente anonimo ha detto:

    Se non ricordo male, però, con “il maestro e margherita” hai un conto in sospeso 😉
    A parte ciò, per me “Delitto e Castigo” rimane una delle cose più belle di sempre… l'”Idiota” ancora non l’ho letto… e per come hai chiuso il post, mi verrebbe da aggiungere “e per fortuna” 🙂
    Notte D

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  2. nonnacarina ha detto:

    Veramente no, forse perchè non sono mai riuscita ad andare oltre i primi capitoli. E poi perchè sono pesanti anche in senso letterale e non mi riesce di leggerli a letto.
    Io ho una predilezione per i romanzieri sudamericani ma anche lì per alcuni ci vorrebbe uno schemino o almeno l’elenco dei nomi come in certi gialli

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  3. flalia ha detto:

    Diego: ricordi bene! Infatti non ho scritto che i romanzi russi sono i miei preferiti (faccio una faticaccia a leggerli!) ma solo che ogni tanto “devo” leggerne uno (tipico masochismo da lettore). Prima o poi riuscirò ad averla vinta con Bulgakov! 😉 Ciao! 🙂

    Nonna carina: ecco, il mondo degli autori sudamericani è per me tuttora impenetrabile… non riesco ad appassionarmi, ma anche lì, prima o poi, ce la farò!
    Sui libri adatti per la lettura a letto, hai ragione, ci si potrebbe scrivere più di un post (comprese le posizioni adottate per leggerli)!
    La domanda finale del mio post non aveva la pretesa di riferirsi solo a Dostoevskij (non è mica obbligatorio che piaccia) ma a qualunque altro autore che amiamo e di cui ormai abbiamo letto quasi tutto e… ci dispiace non avere più niente di nuovo da leggere!
    Buona settimana 🙂

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  4. Jedredd ha detto:

    I nomi dei personaggi e delle località, nei “romanzi russi”, mi hanno sempre messo in difficoltà, e forse per questo che pur attraendomi, il più delle volte, dopo un volenteroso inizio, non riesco a continuarne la lettura.
    Buonanotte:-)

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  5. PaoloFerrucci ha detto:

    Ilaria, io sto leggendo Oblomov, che è un romanzo russo coi fiocchi. Be’, il protagonista si sta innamorando di una ragazza pura e sincera come te, che ti somiglia molto, e lui è imbranato e sconvolto dal sentimento che lo sta invadendo. Sei tu, Ilaria, la bellissima – perché semplice e genuina – Ol’ga Sergéevna, che sta rivoltando il povero Il’ja Ilic come un guanto!

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  6. caterinapin ha detto:

    Ho letto L’idiota a 16 anni e l’ho letteralmente amato!
    Ho riletto il libro qualche anno fa temendo di non ricavarne le stesse sensazioni e invece mi è piaciuto, forse, ancora di più.
    Sai che ho letto che la figura del Principe è un archetipo che ha creato non pochi problemi a quelle ragazze che hanno letto il romanzo in gioventù, diventando un tale termine di paragone da portare problemi di relazione…
    Ho partecipato ad uno stage di sceneggiatura qualche anno fa, tenuto dalla grande Suso Cecchi D’amico, la quale ci raccontò che si rifece alla figura di Myskin per la sceneggiatura di “Rocco e i suoi fratelli” e quando si sentiva al telefono con Visconti lo chiamava il Principe….
    Come va la lettura?
    :*

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  7. flalia ha detto:

    Jedredd: è anche il mio problema, ma siamo in tanti, da quel che sento, a trovare ciò un ostacolo insopportabile. Mi viene in mente la difficoltà che molte persone provano nel leggere i manga (i fumetti giapponesi), che vanno letti da sinistra a destra (cioè cominciando da quella che, per noi occidentali, sarebbe l’ultima pagina): in realtà basta farci l’abitudine, ma per alcuni questo ostacolo è talmente forte che non riescono a leggere il fumetto! 🙂

    Paolo: eeh… tu sai sempre come lusingarmi! Perfino quando parlo di faticosi romanzi russi! Sei insuperabile! 😉 (grazie)

    Caterina: Cate!! Grazie per questo splendido commento e per le informazioni che mi hai dato! Sono contenta che sia piaciuto anche a te, la mia lettura procede rapidamente e appassionatamente! Un bacione! 🙂

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  8. calimero00 ha detto:

    Dopo Dostoevskij potresti provare Solovie’v:-)
    Grande filosofo e pensatore ma anche discreto romanziere:-)
    Un abbraccione Ila carissima
    Marco

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  9. flalia ha detto:

    Jedredd: errata corrige!: volevo dire da destra a sinistra ma mi sbaglio sempre a riconoscere destra e sinistra (sarà per questo che non ho mai avuto nessuna difficoltà a leggere i manga??)!!! Che pasticciona!

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  10. flalia ha detto:

    Marco: grazie del consiglio, me ne ricorderò. Un abbraccione a te, carissimo 🙂

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  11. Masso57 ha detto:

    A parte che non ho mai letto “L’idiota”, sicuro di trovarci spunti adattabili già dal titolo ad una mia autobiografia, i romanzi russi mi fanno venire in mente la magistrale satira che ne fece Woody Allen in quel gioiellino che è “Amore e guerra”, uno dei film su cui ho più riso in vita mia……

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  12. flalia ha detto:

    Masso: grazie per la citazione di Allen! Volevo parlarne anch’io ma ormai non mi andava di aggiornare il post. Quel film è una parodia azzeccatissima di stili, linguaggio e tematiche tipiche di questi benedetti romanzi russi… anche a me fa ridere molto! 🙂

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  13. Cinzietta82 ha detto:

    L’idiota è bellissimo, appassionante…Non so perché ma anche io metto sotto lo stesso nome “romanzi russi”tanti autori diversi… forse perché nel ns immaginario vediamo i protagonisti avvolti in cappotti, ossessionati e lucidi al tempo stesso, in una fredda e gelida città russa…

    La grande narrativa russa è di fine 800. almeno, io ho letto solo quelli di quel periodo.

    Delitto e castigo…bello ma molto più difficile nella lettura.

    Di recente ho letto il sosia. Un pò ostico ma l’autore mi sorprende sempre per la sua capacità di penetrare la psicologia dei personaggi. Favoloso.

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  14. biancac ha detto:

    L’Idiota è magnifico, e hai ragione in tutto il post.
    Pensa che a me piace pure Tolstoj…

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  15. cappelliavolute ha detto:

    Noooooo….non puoi dirmi che tra tutti i romanzi russi ti sei arenata proprio su Bulgakov!!! L’unico che amo oltre modo, che leggo sempre con piacere… invece, non so come, ma Dostojevskij mi fa sempre venire una tremenda voglia di gettarmi dal balcone… (chiedo scuse sentitissime agli estimatori!!) Chissà, forse l’ho approcciato prima di essere pronta…magari, alla fine della sessione, ci riprovo! Tu con cosa cominceresti?

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  16. flalia ha detto:

    Cinzietta: benvenuta 🙂 “Il sosia” è stato il primo romanzo di Dostoevskij che ho letto! “Delitto e castigo” l’ho piantato lì due volte prima di riuscire a finirlo, ma ne è valsa la pena! Comunque, mi pare di capire che questo autore o piace tanto o non piace per niente… Ciao! 🙂

    Bianca: anche a me, ma con misura (le scene di guerra in “Guerra e pace” mi stroncano al solo pensiero…!)

    CaV: ce la farò anche con Bulgakov, ne sono certa. Per riuscire a leggere Dostoevskij, per es., ho fatto tanta fatica, con romanzi iniziati e poi lasciati lì ma quando poi sono riuscita a superare tutte le difficoltà oggettive (dovute non solo al suo modo di narrare ma, secondo me, anche alle nostre traduzioni) per me ne è valsa la pena. Capisco però che a molti possa non piacere!
    Io forse comincerei con “Delitto e castigo”.
    Oppure, se vuoi procedere per gradi, con “Umiliati e offesi” o “Il sosia”, che sono più brevi e anche più simili a romanzi “europei” della stessa epoca (soprattutto il primo). Però il Dostoevskij maturo non è lì.
    Anche cominciare dai “Fratelli Karamazov” secondo me non è male; è lungo, ma i temi sono forti e avvincenti.
    “Delitto e castigo” però è quello con cui partirei! In bocca al lupo per gli esami, intanto!

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  17. commediorafo ha detto:

    Di Dostoevskij ho “Il giocatore”, ma non lo trovo più! Sono proprio un idiota!
    Massimo

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  18. cappelliavolute ha detto:

    “Umiliati e offesi” mi ha stroncato!!!! Forse è meglio partire da Delitto e Castigo, perchè quando il gioco si fa duro…magari la difficoltà mi stimola!! =D
    In realtà non è che non mi piacciano i russi in sè. Solo che mi sembra un’impresa titanica arrivare oltre la ventesima pagina, figuriamoci la duecentesima… Tra l’altro (per quel poco che posso sapere dati i pochi tentativi fatti…), non ti sembra che ci sia qualche analogia tra i romanzi russi e le opere di certi autori spagnoli/portoghesi contemporanei, tipo Marias o Saramago?(se è una castroneria, impeditemi di continuare!!).

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  19. Lockwood ha detto:

    «Vi giuro, signori, che aver coscienza di troppe cose è una malattia, una vera e propria malattia. […] Sono fermamente convinto che non solo la troppa coscienza, ma anche qualunque coscienza sia una malattia. C’insisto. […] I miei scherzi, signori, naturalmente sono di cattivo gusto, diseguali, confusi, e mostrano sfiducia di se stesso. Ma, è appunto perché io non rispetto me stesso. Un uomo cosciente può forse in qualche modo rispettarsi?»

    «Lei si strinse a me, mi abbracciò e parve venir meno in questo abbraccio.»
    «Amarla non potevo più, perché, lo ripeto, amare per me ha sempre voluto dire tiranneggiare […]. Penso a volte che l’amore consista appunto nel diritto volontariamente concesso dall’oggetto amato di tiranneggiarlo.»

    «Ma sul serio: adesso, ormai per mio conto, pongo una domanda oziosa: che cosa è meglio, una felicità a buon mercato o delle sofferenze sublimi? Ebbene, che cosa è meglio?»

    «Sicché in conclusione sono magari ancora più vivo di voi.»

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  20. flalia ha detto:

    Massimo: eh eh 😀 Be’, tra i tuoi 50 libri un Dostoevskij potrebbe starci ;-))

    CaV: ho dimenticato “Le memorie dal sottosuolo”, che mi ha ricordato Lockwood con la citazione nel commento #19 (potresti partire anche da lì, sottile e indolore benché intenso e a tratti sconvolgente).
    Guarda, meno male che qui leggono in pochi perché forse la stiamo sparando grossa, però ti dirò anch’io che l’analogia tra i russi e gli autori che citi tu la trovo anch’io: nella noia immensa che mi provocano con la loro polissità e verbosità e cose campate un po’ per aria… Nel mio caso, se mi sono tanto impegnata per superare la noia e le difficoltà nel leggere i romanzi russi, credo sia stato perché avevo mio padre che mi pungolava impietosamente a leggerli. Lui è un fan! Mi ha messo Tolstoj in mano quando andavo ancora alle elementari… “Costretta” da lui ho tenuto duro e alla fine ne ho scoperto la bellezza, anche se ogni volta che ne comincio uno faccio fatica all’inizio (“Idiota” compreso). “Delitto e castigo” però è uno dei pochi che mi ha “catturata” subito. Un autore che amo leggere e con cui non ho mai avuto problemi è Gogol’, mi fa ridere e lo adoro.

    Lockwood: grazie per queste citazioni, davvero tanto

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  21. flalia ha detto:

    CaV: polissità=pRolissità

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  22. cappelliavolute ha detto:

    Oh, sì, quella era esattamente l’analogisa che trovo io… In “Domani nella battaglia pensa a me”, l’unica cosa concreta che succede succede tra pagina 1 e pagina 10. Le altre 250 sono le riflessioni in merito…
    Non ho mai provato niente di ‘Gogol! Quante cose da recuperare!!

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  23. cappelliavolute ha detto:

    analogiSa=analogia…. ahimè, la frenesia del commento ci gioca brutti scherzi! =)

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  24. listen ha detto:

    Belle le citazioni del commento 19.Anche a me il romazo russo mi sembra -come scrivi- simile all ‘inverno russo, e per non passare sulla Beresina con le borse sotto gli occhi me ne sono tenuto abbastanza distante.Però…il tuo post mi ha stimolato.

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  25. Jedredd ha detto:

    Buona domenica:-)
    Un bacioide:-):-)

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  26. latendarossa ha detto:

    Concordo. Quando lessi Il dottor Zivago mi accadde proprio questo. Dopo un momento iniziale, dopo i primi capitoli, rimasi intrappolato dalla trama e dalla bellezza della scrittura di Pasternak. Ancora oggi (avrò avuto 18 anni all’epoca) ho un bellissimo ricordo di quel romanzo, non è detto che prima o poi non lo riprenda in mano.

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  27. biancac ha detto:

    cmq il mio preferito resta Anna Karenina…

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  28. lauraetlory ha detto:

    Ho letto le prime tre pagine di guerra e pace, tre quarti delle quali occupate da una lettera in francese. Considerato che le pagine sono piu’ di mille e che sono mesi che il mattone e’ li’ a guardarmi feroce come un busto di Stalin… forse prima di morire di vecchiaia riusciro’ a leggere la parola fine. Ma a dirla come me la sento, io non provo una grandissima attrazione per i romanzi russi, per la loro complessita’ e per il loro linguaggio d’altri tempi. Mi devo preoccupare?
    Laura

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  29. tolstoj76 ha detto:

    dopo potresti (potremo noi tutti lettori di un determinato autore) rileggere… i russi hanno fatto storia nella letteratura e non certo senza merito… si associano per temi e situazioni, ma il genio alla fine è sempre unico. un saluto…

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  30. flalia ha detto:

    Masso: grazie del regalo! E’ sempre uno spasso 🙂

    CaV: vedo che siamo d’accordo. Comunque, non è obbligatorio leggere TUTTO, se dopo un po’ di tentativi con un romanzo non vado avanti, lo lascio lì e o riprovo in seguito o pazienza, morirò senza averlo letto!;-)Comunque pensa che io “Orgoglio e pregiudizio” la prima volta che inizia a leggerlo lo lasciai a metà e mi lasciò un’impressione di noia. Inutile dire che quando ci riprovai un anno o due dopo, impazzii dal piacere nel leggerlo e da allora divorai tutta l’opera di Jane Austen!

    Listen: eh eh, mi fa piacere! 🙂

    Marcello: eh sì, lo scoglio spesso sono i primi capitoli. Considerando che siamo abituati alla velocità, anche in fatto di letture, occorre davvero un po’ di impegno per accettare di rallentare il ritmo. Io almeno con questo tipo di romanzi procedo molto più lentamente che non con altri, per esempio…

    Bianca: l’ho letto proprio un anno fa ed è vero, mi emozionò tantissimo…

    Laura: no, non credo proprio! Leggi talmente tanto che se anche non hai letto i romanzi russi puoi star tranquilla! ;-))

    Tolstoj: che nick impegnativo! Non puoi che essere il benvenuto 🙂 Sì, concordo sul rileggere, in parte lo faccio già! Ciao 🙂

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  31. melpunk66 ha detto:

    beh ma c’è sempre checov

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  32. cappelliavolute ha detto:

    Oh, io e Jane invece ci siamo prese subito!!! Che lutto, quando ho finito l’ultimo!! =(

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  33. flalia ha detto:

    Melpunk: grazie per averlo nominato (io sono pigra e non posso mica mettermi a nominarli tutti)… ;-)) Anche se devo dire che con Cechov non ho mai avuto difficoltà, lo sento molto più “occidentale” rispetto ad altri. Già che ci siamo, citiamo anche Leskov, poverino, non vorrei si offendesse 😉
    Scommetto cambiando epoca, genere e tutto, che ti piace Charms, mi sembri il tipo a cui può piacere molto Charms, anche se tradotto com’è da Paolo Nori non si capisce dove finisce Charms e comincia Nori e viceversa… 🙂

    CaV: è vero… Rileggere non è mai come leggere per la prima volta, anche se… quando due anni fa ho riletto “Persuasione” (che già la prima volta mi era piaciuto molto per quella sua malinconia di fondo) me lo sono gustato tantissimo!!!

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  34. melpunk66 ha detto:

    non ho mai letto charms, a pensarci
    forse hai ragione nori e il suo stile sono pericolosissimi!1!

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  35. flalia ha detto:

    Melpunk: Danil Charms, se non l’hai mai letto, te lo consiglio senza indugio. Dato lo stile e il contenuto di ciò che scrivi tu, mi stupirei molto se non ti piacesse 🙂

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  36. HardRain03 ha detto:

    Conosco la Letteratura Russa, perchè è uno dei Miei Generi Preferiti.

    Il libro che Adoro di piu’ di Dostoevskij è “Delitto e Castigo”: è un Romanzo che mi ha Aperto un Mondo Infinito sulla Letteratura Psicologica da Pirandello ad Italo Svevo, passando per Kafka a Marcel Proust.

    Terminato Dostoevskij, se sei appassionata di Romanzi Sentimentali e Storie D’Amore potresti leggere Tolstoj “Anna Karenina”: nella mia Biblioteca è un Tomo Gigantesco della Russia Antica che Conservo con Rispetto; se hai letto “Cime Tempestose” di Emilie Bronte te lo ricorderà, solo il romanzo di Lev Tolstoj è proiettato nella Russia Alta dell’Aristocrazia tra Contadini e Struggenti Storie D’Amore che si Intrecciano.
    Sono consigli di lettura vedi te…:-)

    Saludos,

    Hardrain03

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  37. flalia ha detto:

    Ciao HardRain! Che bello leggerti qui! 🙂
    Anch’io adoro “Delitto e castigo” e ho letto Anna Karenina, è un tomo gigantesco, sì, ma appassionante, sono d’accordo con te! 🙂

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