I sogni son desideri

        

Così più o meno pensava il dott. Freud, anche se non ho ben capito come la mettesse con la questione degli incubi, nella quale io, modestamente, sono un’esperta. Non solo sogno frequentemente di venire brutalmente uccisa dopo un’interminabile – e inutile – fuga (o anche mi sogno già direttamente morta, tanto per risparmiarmi il prologo) o di precipitare inspiegabilmente giù da ripidissime scale (alla fine della caduta muoio, ovviamente) ma – e vi assicuro che questo è peggio – ho anche un incubo ricorrente nel quale sogno Umberto Eco (per il quale anche da sveglia nutro un’esagerata e in fondo non del tutto motivata avversione intellettuale) che sottopone me e altri studenti a un quiz di cultura generale con domande difficilissime e spesso a trabocchetto (le domande sono davvero difficili, tanto che spesso, dopo essermi svegliata dal sogno e ripresa dallo shock, vado a consultare l’enciclopedia per vedere se ho risposto giusto o per approfondire l’argomento). Il problema è che in questo test l’unica a rispondere bene sono io, cosa che inorgoglisce il Professorone che aumenta progressivamente la difficoltà delle domande (la cosa diventa una sfida tra me e lui) e arriva a stimarmi tanto da minacciare di ricompensarmi con un esagerato affetto, diciamo così. L’incubo consiste non solo in questa minaccia ma nel mio dilemma: rispondere giusto (cosa che mi dà un’incredibile, smisurata soddisfazione, esponendomi però all’espansività compiaciuta del Pancione) o sbagliare apposta (salvandomi da lui ma umiliandomi e in più mentendo)? So che sembra una cosa da pazzi ma purtroppo non ho colpa se mi ci ritrovo in mezzo (e non ci vuole Freud per spiegarmi che questo sogno ha purtroppo molto a che vedere con il rapporto di amore terribile ma contrastato che ho sempre vissuto con mio padre, professore a sua volta – ma senza pancione – ).

Comunque, è vero, a volte i sogni esprimono davvero desideri, e inoltre c’è tutta un’attività onirica riparatrice alla quale sono molto grata. Un esempio semplicissimo e recente? Arrivata a Riccione sono andata subito in libreria (l’unica un po’ grande esistente in paese, ahimè) e ho avuto un mancamento trovando al suo posto una profumeria in fieri (non è ancora aperta, devono finire i lavori). Sgomento. E anche un pensiero: Ma… una profumeria su due piani, ognuno dei quali parecchio ampio? (tale era l’estensione della libreria) E, soprattutto, una nuova enorme profumeria che si affianca alle già numerose profumerie presenti nello stesso viale, nonché nei dintorni? (infatti dovete sapere che a Riccione, stranamente, c’è una densità di profumerie per km² superiore a quella di qualunque altra località, secondo me, considerando anche che siamo al mare). Cosa ce ne facciamo??!
Per fortuna mi sono poi accorta che la libreria non era completamente defunta ma era stata trasferita a qualche metro di distanza. Peccato che ora sia su un solo piano e non sia grande neanche un quarto rispetto a prima. Interi settori non esistono più, compreso quello dei remainders in cui gli anni scorsi ho fatto interessantissimi acquisti.
La sera a cena mio padre mi ha chiesto se avevo visto com’era stata ridotta la libreria. Anche lui era rimasto colpito dall’accaduto.
La notte cos’ho sognato? Che la libreria non solo non era stata trasferita ma era addirittura stata ampliata, era praticamente sconfinata e io mi ci perdevo a girarla tutta, ogni volta c’era una scala mobile che mi portava in un punto finora inesplorato.

Questo è quello che considero un sogno riparatore (un piccolo aggiustamento di errori o delusioni della realtà) e di tali sogni ne ho veramente molti, tanti quanti gli incubi.

Ecco un piccolo esempio della mia impegnativa attività onirica. E voi come siete messi? 


27 commenti on “I sogni son desideri”

  1. cappelliavolute ha detto:

    Io, a parte condividere l’avversione non del tutto motivata per Eco, quando ho la febbre alta (e solo in quelle occasioni!) sono perseguitata da un incubo ricorrente in cui dei tubi che inizialmente raccolgono le margherite in un prato iniziano ad attorcigliarsi, a occupare tutto lo spazio libero, e a soffocare le margherite… temo che qui un consulto dal prof. Freud tornerebbe utile… =)

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  2. melpunk66 ha detto:

    il mio problema non sono i sogni, quanto lo stato di veglia

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  3. barbara34 ha detto:

    i miei sogni in questo momento meglio non raccontarli, poi io stessa me li ricordo poco… spesso sogni case in cui ho vissuto, o case nuove e sconosciute di cui esploro nuove stanze, e che sono tipiche immagini dell’inconscio… (chissà che anche la tua libreria non possa corrispondere ad una simbologia simile). ah, i sogni e le proiezioni con i padri sono veramente qualcosa di cui liberarsi, questi padri mai contenti, con i quali ci troviamo in competizione, e/o che si trovano in competizione con noi, e ai quali vogliamo dimostrare a tutti i costi di essere brave, oppure, peggio ancora, dai quali fuggiamo fuggendo deviando però anche dal nostro percorso…

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  4. ByronCorner ha detto:

    Allora, vediamo se riesco in qualche modo a risponderti. Dico vediamo perché francamente son senza parole. Il tuo sogno, le tue battaglie con Umberto Eco, il modo con cui hai reso l’idea mi rendono veramente ardua la risposta. In confronto alla potenza onirica che hai sparato tu opterei per il silenzio, ma facendoti comunque i complimenti. In quanto alla libreria chissà che tu in sogno non abbia visto la famosa “biblioteca di Babele” di Borges. Secondo me era quella. Sei grande. Complimenti davvero, anche per come scrivi. Hai un bello stile. Ciao.

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  5. flalia ha detto:

    CaV: uh, che impressione! Sai cosa ti dico? Primo: non penso esistano “ricette” per interpretare i sogni (basta col voler sempre interpretare tutto! 😉 ). Secondo: se anche le interpretazioni esatte ci fossero, non sono sicura che vorrei conoscerle… ;-))

    Melpunk: eh sì, me ne sono accorta, preferisco i miei incubi (almeno dopo mi sveglio)!! ;-D

    Barbara: a chi lo dici!! Purtroppo il mio inconscio mi ripropone il Padre in tutte le sue varie forme, ma sono fiduciosa: prima o poi smetterà (e poi non ho un padre così terribile, io, ma il mio Es evidentemente sì…!).
    Anch’io sogno spesso di trovarmi in una casa nuova (che nei diversi sogni è sempre la stessa), so che è un sogno tipico, infatti.

    Byron: grazie del complimento 🙂 Anch’io, pensandoci da sveglia, ho subito collegato la libreria del mio sogno alla biblioteca di Borges… chissà… di certo, sognare biblioteche/librerie mi piace molto! Ciao!

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  6. 403 ha detto:

    La biblioteca di Babele è un posto angosciante, è strutturata a stanze esagonali e non ha le scale mobili 🙂 quella del tuo sogno sembra piuttosto la libreria Foyles a Londra, luogo altrettanto magico (e molto molto più rasserenante)

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  7. 403 ha detto:

    (la foto in piccolo non rende, QUI la si può ammirare in tutto il suo splendore, e divertirsi a contare quante vetrine e quanti piani occupa la libreria, il fatto poi che si estenda su stabili diversi ma variamente comunicanti crea proprio l’effetto: “mi ci perdevo a girarla tutta, ogni volta c’era una scala mobile che mi portava in un punto finora inesplorato”)

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  8. diegodandrea ha detto:

    mmmhhh… i miei signi non si possono dire :-)) :-)) … però, a parte quelli, sin da bambino sogno la musica… ne sogno tanta, maproprio tanta… sarò mica suonato? Ma poi… anche se fosse? 😉
    Ciao Ilà

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  9. melchisedec ha detto:

    Firmerei un patto con Mefistofele pur di ricordare i sogni… Raramente li ricordo.
    No per gli incubi. Un ultimo che ricordo… mi sono caduti due incisivi, ma il fatto strano è che erano di metallo con piccole viti e ferretti… Mah!

    OT: Bene, la foto dà più colore!

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  10. MischaMarx ha detto:

    Raramente ricordo i sogni, tranne in questo maledetto periodo nel quale dopo essere stata mollata su due piedi dal fidanzato “storico” col quale stavo da più di 6 anni, non faccio altro che sognarlo con la sua nuova fiamma (lui nega ma so tutto da fonti certe!) e mi sveglio in preda all’ansia e all’angoscia! Non so cosa direbbe Freud in questo caso, ma so cosa penso io: – Non potevo continuare a dimenticare i sogni???????????????????????-
    La mente umana è complicata….
    Mischa

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  11. lauraetlory ha detto:

    Il mio incubo ricorrente è un’onda anomala ma lo faccio da anni e quindi da molto prima del devastante tsunami nell’Oceano Indiano. Una spiaggia a volte di sabbia, a volte di roccia, tutto è sereno e tranquillo, c’è il sole, il mare è calmo… poi comincia a sollevare piccole onde, niente di preoccupante, poi si fanno un po’ più invadenti, arrivano alle sdraio, arrivano a me. Ancora comunque non c’è un vero pericolo, ma mi basta guardare all’orizzonte per vederla: alta come un muro in corsa, bellissima, sovrastata da nembi di schiuma candida, lo spessore trasparente come vetro color zaffiro, ma assolutamente micidiale. Alle volte scappo, ma so che non posso sfuggirle, alle volte resto lì, in attesa dell’inevitabile. Ma la morte mi viene risparmiata, ogni volta, dal risveglio.
    Che brutta cosa quella della libreria sostituita da una profumeria. Pensa che nel mio quartiere una libreria non esiste e per trovarne una degna di questo nome devo arrivare in centro. E’ una vergogna!
    Laura

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  12. caterinapin ha detto:

    Io i sogni non li ricordo quasi mai e un po’ mi spiace perché a volte mi sveglio con un senso di nostalgia,di abbandono, di allegria o semplicemente di serenità che immagino di aver provato in sogno (anzi, è matematico perché in questo periodo da sveglia bene bene non stò…)
    A questo punto rilancio: quelcuno conosce una tecnica (se esiste) per ricordare i sogni?
    Il tuo della libreria lo vorrei fare anch’io, adoro l’odore che vi si respira! Quando entro in libreria non uscirei più…
    Hai visto Colazione da Tiffany? Quando Holly accompagna Paul nel posto dove si sente bene quando le vengono le paturnie, lo porta da Tiffany, bè io provo la stessa cosa entrando in libreria (o anche in biblioteca) se sto male mi passa tutto o quasi…
    Un abbraccio
    Cate

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  13. utente anonimo ha detto:

    qualcuno conosce una tecnica (se esiste) per ricordare i sogni?

    Ne esistono molte. Carlos Castaneda spiega quella usata e insegnatagli da don Juan in, mi pare, Tales Of Power, che più precisamente è una tecnica per controllare i sogni (la memoria ne è corollario). Leggila se ti interessa ma ti sconsiglio di fare come feci io, di provarci da sola senza guida: io mi procurai qualche bell’incubo e un’insonnia persistente.

    Più semplicemente, appena sveglia resta immobile e ripercorri nella mente il sogno appena fatto; quando sei sicura di ricordartelo con precisione, annotalo.

    Ipofrigio

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  14. 403 ha detto:

    quando sei sicura di ricordartelo con precisione, annotalo

    sì, ma va annotato subito, perché il sogno poi tende comunque a svanire (a me è capitato più di una volta di leggere il pomeriggio quanto scritto la mattina e di non ricordarmelo) ed è molto importante stare immobili al risveglio (chi si sveglia con la sveglia è fregato in partenza)

    in fine il ricordare i sogni è una cosa che si rafforza con la costanza, provandoci tutti i giorni la capacità di ricordarli si rafforza…

    comunque il sogno, di suo, sarebbe fatto per non essere ricordato, quindi se uno non se li ricorda vuol dire che, da quel punto di vista, tutto funziona come deve 🙂

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  15. OzzyRotten ha detto:

    Hai presente il film “Strange Days”?

    Se sì, indovina a chi mi riferisco?

    Dal Buio

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  16. flalia ha detto:

    403: grazie, come sempre, per i tuoi contributi. Non la conoscevo questa libreria, ma so dove andare nel caso mi trovassi a Londra…
    Sul ricordare i sogni, è vero, bisognerebbe annotarli subito (so che è ciò che consigliano gli psicoanalisti freudiani ai pazienti). Riguardo alla sanità o meno del ricordare il sogno, ci sono diverse scuole di pensiero, che io sappia: c’è chi ritiene sia più “sano” dimenticare i sogni, chi invece sostiene che le persone che ricordano i loro sogni siano addirittura più intelligenti di chi non li ricorda…! Dispute poco sensate, secondo me. 🙂

    Diego: non indaghiamo, allora… ;-))
    Ma che bello sognare la musica! Credo non mi sia mai capitato… eppure “suonata” un po’ lo sono! Mah… 😉

    Mel: incisivi di metallo ? Un vampiro post-moderno…? Boh…
    Sulle immagini, è vero, danno più colore ma credo continuerò a inserirle raramente, preferisco usare solo le parole, a meno che non ritenga proprio “giusta” un’immagine che mi viene in mente, come in questo caso. Ma questo vale per il mio blog. Le immagini che metti tu, per es., mi piacciono molto, anche perché spesso si tratta di fotografie fatte da persone che conosci, e che inserisci tu personalmente, quindi hanno un altro valore…

    Ciao Mischa: nel mio caso, sono stata io a lasciare il mio fidanzato storico (anche noi avevamo oltrepassato i 6 anni) e dopo per mesi ho sognato lui in persona che mi violentava e/o uccideva. “Leggero” senso di colpa? Nemesi dell’inconscio? Boh, meno male è passata… vedrai che passerà anche per te 🙂

    Laura: che incubo! Secondo me è quel tipo di incubo che ti provoca una specie di “solletico mentale”: da un lato sei affascinata, dall’altro sai di essere in pericolo; per non parlare della consapevolezza di non poter sfuggire alla morte certa! Terribile… Un intero quartiere senza libreria? Che brutto! Ma in effetti vale anche per il mio: c’è un’unica libreria minuscola, pochissimo rifornita. :-(( In compenso, in centro e zone limitrofe ci sono librerie l’una attaccata all’altra! Non mi posso lamentare!

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  17. flalia ha detto:

    Cate: ma sai che anch’io faccio sempre il paragone con le paturnie di Audrey e Tiffany quando penso al mio rapporto con le librerie? Davvero! :-))
    Vedo che alla tua domanda ha risposto gentilmente Ipofrigio.

    Ciao, Ipofrigio! Grazie per la risposta. La tecnica di Castaneda non la conoscevo (ma non mi piacerebbe “manipolare” o decidere i sogni), la seconda tecnica che dici invece sì. Poi ci sono dei sogni che subito da sveglia non li ricordo, poi magari durante il giorno capita che mi viene un pensiero o vedo un certo oggetto e “magicamente” mi torna in mente il sogno fatto la notte precedente…

    Ozzy: nooo! Non l’ho visto… :-((

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  18. caterinapin ha detto:

    OzzyRotten: io Strange days l’ho visto una montagna di volte, è uno dei miei film preferiti… però non ho capito a chi ti riferisci……………..
    Lì non dormono ma usano lo Squid e vivono le esperienze fatte e registrate da altri.
    Ti riferisci per caso a Max che è andato giù di testa e non dorme mai? O a Phylo che si è strappato di Squid?
    Bho????
    Sarei curiosa di sapere, grazie
    Cate

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  19. latendarossa ha detto:

    Grandioso questo sogno, ma del resto non poteva essere altrimenti, trattandosi di un tuo sogno 🙂
    Io proprio l’altra notte ho sognato (giuro) di essere a tavola – a casa di mia nonna, defunta un anno fa – con i 4 Beatles, parlavamo un po’ in italiano e un po’ in un inglese maccheronico (io). Prendevamo in giro Lennon perché “per ovvi motivi” (ricordo di aver pronunciato queste parole nel sogno) non poteva rispondere alle mail. Pazzesco.

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  20. latendarossa ha detto:

    Domanda: ma la gioventù di Rimini che fa, si lascia sfuggire siffatta ragassuola? ^__^

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  21. utente anonimo ha detto:

    Mi sono ritrovato anch’io, con un padre competitivo, è una vera scocciatura, ma mentre il tuo, vuole essere orgoglioso della figlia che risponde a tutti i test, il mio vuole primeggiare su ogni disputa, ed il bello è che inconsciamente riuscivo/riesco, a fargli vincere ogni sfida, sportiva, o intellettuale che fosse/sia. 🙂
    I miei incubi più brutti erano legati al film “Gli Uccelli”, di Hitchcock, o simili, la natura istintuale che si ribella e aggredisce, da bambini poi, non è così facile distinguere la realtà dalla fantasia.
    Jedredd

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  22. utente anonimo ha detto:

    Ciao Ilaria.
    Sto partendo. Ci sentiamo lunedì. Buon week end.:-)
    Jedredd

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  23. flalia ha detto:

    Marcello: grazie per l’appello ai riminesi! Apprezzo molto… ;-))
    Vedo che anche tu, in quanto a sogni folli, sei messo bene… Che sia stata colpa degli esami? Spero che ora possa riposarti un po’ 🙂

    Jedredd: ciao, buon week end, a lunedì 🙂
    Il film “Gli uccelli” in effetti è veramente angosciante, m’immagino gli incubi!

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  24. caterinapin ha detto:

    Ciao passo al volo per dirti che ti ho linkata sul mio blog, buona serata!
    Cate 😉

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  25. calimero00 ha detto:

    Per fortuna incubi non ne ho… sogno… ma non ricordo mai, quando mi sveglio, i sogni che faccio… Spero che quegli incubi ti lascino presto in pace… non deve essere affatto piacevole averli.
    Un saluto caro caro
    Marco

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  26. flalia ha detto:

    Ciao Marco, benvenuto! Be’, tutto sommato non mi dispiace avere gli incubi, perché è bello svegliarsi e scoprire che era solo un sogno! Ciao 🙂

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  27. calimero00 ha detto:

    E anche questo è vero,Flà:-)

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