La batosta

Un milione di cose ti piombano addosso proprio quando credevi fossero svanite, un pianeta di una galassia lontana ti precipita in testa e intanto una cicciona nevrastenica fa di tutto per passarti davanti mentre tu sei in fila da due ore e però la lasci passare – mentre gli occhi ti si riempiono di lacrime silenziose -. Ti percepisci immediatamente sola nel vuoto pneumatico e vorresti solo abbandonarti – sederti per terra e sentire il freddo del pavimento, metterti a correre come un’invasata o saltare sul tetto – ma quel minuscolo filo di coscienza che ti tiene allacciata al mondo anche quando non vorresti ti costringe a trattenerti, e a subire (l’attesa, la cicciona, la solitudine, il bozzo in testa e nel cuore, il desiderio frustrato di abbandono e così via). Inspiri e reprimi. Quando arriva il tuo turno ti sei completamente dimenticata il motivo per cui eri in fila e se anche te ne ricordi ti sembra così inutile e insignificante che volti le spalle ed esci di scena.

Non per rattristare qualcuno, ma non so se vi siete mai sentiti proprio così. Meno male poi passa.


22 commenti on “La batosta”

  1. utente anonimo ha detto:

    Ilaria. Grazie. Quello che hai lasciato scritto sul blog mi ha fatto davvero piacere. L’ho gradito tanto. Un bacio.
    Jedredd

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  2. GisyScerman ha detto:

    Ci siamo abituati a subire – e ad accettare, convincendoci che tutto sommato va bene così, ma non va bene così !

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  3. lauraetlory ha detto:

    Ilaria, se mi dici chi è che riesce a farti sentire così, vengo a Bologna e lo prendo a calci nelle gengive! Detto questo, si, mi è capitato di aver voglia di urlare: “Fermate il mondo, voglio scendere!”. Poi passa, ma ho scoperto a mie spese che inspirare e reprimere non fa bene. La repressione del dolore rende il dolore parte di noi stessi, e il corpo prima o poi si ribella. Nel mio caso furono 112 minuscoli calcoli biliari neri che rischiarono di mandarmi all’altro mondo alla tenera età di 31 anni. Da allora, con somma fatica, ho imparato, e sto ancora imparando, a non lasciare che il dolore, la rabbia, la frustrazione trovino asilo in me. E se poi arrivano, cerco di sfogarmi in qualche modo.
    Laura

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  4. fgfp ha detto:

    Sì, succede anche a me. Prima più spesso, ora molto meno… sarà stato grazie alla psicoanalisi?

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  5. Lockwood ha detto:

    A me una batosta non so se simile è capitata qualche giorno fa, in una cresta a più di duemila metri.
    Insomma sulla cima mi son trovato senza aspettarmelo i dirupi davanti (dirupi dirupi) e ho avuto uno strano timore dell’altezza o del vento che poteva farmi volare giù (o di me, che pensavo a ciò che non va pensato).
    Sono sceso un po’ giù ma poi son tornato su pian piano, senza strisciare, in piedi, per ammirare lo spettacolo.
    Oggi ho preferito fare una tranquilla passeggiata in mezzo al bosco.
    Un caro saluto anche se solo virtuale, ciao.

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  6. melchisedec ha detto:

    Mi imbufalisco, ma poi passa. A volte sbotto però.
    🙂

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  7. lauraetlory ha detto:

    La Signoria Vostra è invitata il prossimo martedì, 3 luglio 2007, a partecipare alla presentazione online del romanzo “Eibhlin non lo sa…” di Laura Costantini e Loredana Falcone che si terrà presso il loro blog: http://lauraetlory.splinder.com
    Vi aspettiamo!

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  8. utente anonimo ha detto:

    Lavorando in un’attività commerciale, a contatto col pubblico, spesso, ho a che fare con persone maleducate e incivili, purtroppo, la maggior parte delle volte devo frenarmi, se tratto male un cliente quello non torna più, qualche volta riesco con un po’ d’ironia a far capire le cose, molto più spesso devo ingoiare il rospo, cosa che fa malissimo, allora, quando torno a casa, prendo un foglio, ed una penna, e comincio a scrivere tutti gli imprechi possibili verso la persona che si è comportata ingiustamente nei miei confronti. Continuo a scrivere fino a, quando non si capisce più cosa c’è scritto, dopo un po’ sento di averne abbastanza e comincio a scrivere pensieri divertenti, a quel punto piego il foglio, lo faccio in pezzi e lo butto via. Provaci, ovviamente non può funzionare sempre, ma spesso da sollievo, vedi se riesci a far tuo questo stratagemma per scaricare un po’ di rabbia. 🙂
    Jedredd

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  9. flalia ha detto:

    Gisy: già, ma anche prendersela troppo non fa bene… boh, sono momenti… 🙂

    Laura: eh eh, grazie! Che dichiarazione d’affetto 🙂
    112 calcoli biliari?! Povera! Mah, io un po’ mi sfogo ma un po’ reprimo e tengo tutto dentro… Per fortuna ho un carattere tendenzialmente sereno e non me la prendo troppo in generale ma quando capita… ne risento! :-/

    Grazie a te e a Lory per l’invito, sono molto curiosa e non mancherò, ho visto che è nel pomeriggio per fortuna (al mattino sono impegnata)! 🙂

    fgfp: può darsi, anzi te lo auguro 🙂
    Personalmente però sono diffidente verso la psicoanalisi, ma non dubito che ad altri possa fare bene!

    Lockwood: che paura, anche solo a pensarci! Fai attenzione! Pensa che io ho paura perfino ad affacciarmi da un balcone perché “non mi fido” di me stessa… Meglio una passeggiata tranquilla… Ciao 🙂

    Mel: ma sì, per fortuna passa. Io non riesco a sbottare, però! 😉

    Jedredd: ma che sistema originale! Mi piace e ci proverò. Grazie e buon weekend 🙂

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  10. fgfp ha detto:

    Lo ero anch’io, poi ho cambiato idea dopo poche sedute.

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  11. utente anonimo ha detto:

    Ciao, guarda se puoi aiutarmi nell’iniziativa che ho lanciato oggi, grazie di cuore.

    http://acmedelpensiero.blogspot.com/2007/06/aiutiamo-tutti-assieme-il-bambino.html

    Morgan

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  12. caterinapin ha detto:

    Io mi ci sento proprio in questo momento…anzi è un po’ che sto così e non è proprio vero che poi passa, oppure è vero che passa ma lentamente e intanto si sta molto male…
    Che ci vuoi fare, sto aspettando che passi.
    Un bacione
    Cate

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  13. utente anonimo ha detto:

    Ok, spero ti sia d’aiuto. Buon weekend anche a te 🙂
    Jedredd

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  14. flalia ha detto:

    fgfp: mmh, sono contenta per te ma io non ne sento il bisogno e resterò della mia idea :-))

    Cara Cate, seguo il tuo blog e lo so che non stai attraversando un bel periodo… più che una batosta (intesa come colpo secco ma che finisce lì) la tua è una sofferenza più prolungata, purtroppo dura un po’ di più, ma è matematicamente certo che passerà. Ti abbraccio 🙂

    Jedredd: 🙂

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  15. barbara68 ha detto:

    quoto fg, a parte che, la psicoanalisi serve non solo ad affrontare problemi, ma a conoscersi a fondo. E credo che per capirla l’esperienza sia fondamentale.Non che si sia obbligati, no. Magari molti anni di meditazione possono sortire un effetto simile.
    a parte questo, rimedi immediati. Occhiate gelide, calci negli stinchi, sgambetti, gomitate alla cicciona (anche se magra). lasciarla passare è antipedagogico, piangerci sopra autolesionista (perché farsi del male?).
    avere sempre musica o qualcosa da leggere per estraniarsi e usare il tempo in fila pensando e/o osservando, attività mai in eccesso.
    in casi di eccelso virtuosismo, tirare fuori il tombolo.

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  16. Doriannn ha detto:

    Succede, succede… Sto cercando di imparare a trovare gli spazi giusti per non reprimere, non reprimere troppo… Ma i momenti di grave disillusione, ahimé, non mancano… E’ importante, forse fondamentale, poterne parlare con qualcuno, a volte costa fatica, perché ci costringe a “spogliarci” di qualche segreto, ma il beneficio che se ne riceve è molto superiore, se troviamo chi è in grado di ascoltarci veramente…
    Un abbraccio carissima 😉

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  17. latendarossa ha detto:

    Ahimé mia cara non si possono evitare le batoste nella vita – capita a tutti di prenderne, a volte per motivi che elusano dalla sincerità e dall’impegno profuso, semplicemente certe cose vanno male, da sé – l’importante è riuscire a inquadrarle, trarre insegnamento da esse, impedir loro di farci sentire l’ultima ruota del carro…suu, su dai 🙂

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  18. ondalungablu ha detto:

    si certo! capita eccome! ma almeno la cicciona un po’ di contrasto…;))

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  19. Masso57 ha detto:

    Vedi, è un problema di tolleranza: essere tolleranti a volte è un male, perchè se esiste la tolleranza esiste implicitamente anche un limite, superato il quale si hanno reazioni estreme cui non si è abituati. Gli intolleranti, invece, non hanno limite alcuno, tirano avanti per la propria strada ed i problemi altrui, o il male che fanno, o il loro essere maleducati non li sposta di un centimetro. Insomma, litigare con uno di questi è sempre sconsigliato, perchè giocano tra le mura amiche: tu puoi cercare di usare la ragionevolezza, ma loro, non avendone, ti mettono nella situazione di chi vuole lavare gli asini.

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  20. melpunk66 ha detto:

    la categoria dei superatori in fila è fantatica. ci sono poi diverse tipologie, andrebbero descritte…

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  21. flalia ha detto:

    Barbara: sì, il librino da leggere è un buon metodo, sperimentato con successo anche da me!

    Doriann: hai ragione, ma per me è impossibile non reprimere perché non me la sento di aumentare la tristezza che c’è in giro, e proprio in questi giorni l’ho sperimentato nuovamente; meglio tenersi tutto dentro e farsi venire un’ulcera 😉
    Grazie dell’abbraccio!

    Marcello: hai ragione! Ogni tanto però mi viene da usare il blog come “sfogatoio” personale, brutto difetto 😉

    Ondalungablu: già che ci sono preciso che non ho niente contro i ciccioni, eh? ;-))

    Masso: è vero, infatti non discuto, mi rattristo in silenzio ;-))

    Melpunk: già, ci sono quelli che superano sempre e quelli che si fanno ancor più piccoli del dovuto…

    Comunque, visto che molti hanno frainteso evidentemente mi sono spiegata male: non mi stavo lamentando perché una persona mi ha superato in una coda (né tantomeno piangevo per questo)! E’ stato solo l’evento che ha scatenato in me il dolore che per altri motivi (cioè a causa di una certa batosta ricevuta) mi portavo dentro (la classica “goccia che fa traboccare il vaso”)… :-)))

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  22. ondalungablu ha detto:

    ci mancherebbe! non l’ho pensato affatto, anche perchè se io non fossi magro potrei essere ciccione…,) e quindi! abbiamo rispetto…;)

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