Esercizio di autopreservazione quotidiana [sorvolare l’assedio]

Io certe volte mentre cammino per strada – per esempio mentre vado al lavoro – vedo o ascolto delle cose, e mi dico:
non voglio credere di vedere/ascoltare quello che vedo/ascolto (e vedo brutture, tipo muri scrostati, ragazze ciccione con rotoli di pancia in vista, impalcature, ponteggi, camion della spazzatura rumorosi e puzzolenti, carcasse di bici mezze smontate legate ormai inutilmente ai pali, bambini che chiedono l’elemosina invece di giocare o studiare, locandine vicino alle edicole con titoli allarmanti, escrementi canini e umani, aria satura e grigia di smog eccetera, tutto ciò che potete bene immaginare).

Non voglio crederci ma lo vedo. Allora mi succede che mi viene un’esasperazione che fa sì che un’Ilaria continui a camminare per la sua strada e a vedere le brutture, un’altra si solleva un po’ e prende un’altra direzione.
Alla fine ci troviamo al luogo dov’eravamo dirette, ci ricomponiamo e facciamo quel che dobbiamo fare.


33 commenti on “Esercizio di autopreservazione quotidiana [sorvolare l’assedio]”

  1. PaoloFerrucci ha detto:

    Coraggio, Flalia!

    (John W. Waterhouse, La tempesta)

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  2. ZiaPetunia ha detto:

    A me succede molto spesso con quello che mi capita di sentire quando sono in giro…

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  3. cappelliavolute ha detto:

    A me succede anche quando non vedo niente di anomalo… la Carol che cammina continua a camminare, la Carol che pensa si racconta mille storie, fantastica, a volte persino parla da sola!!! =p

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  4. Decano ha detto:

    A me capita, mentre vado al lavoro, di frammentarmi : resto fermo ad annusare un fiore, rimpicciolisco per seguire una fila di formiche, seguo il sorriso di una bella donna, impreco contro i guidatori addormentati, riassaporo il gusto del caffè, registro il degrado che ti indigna …Giunto a destinazione vedo, attorno, il diorama delle varie sensazioni.. :-*

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  5. ByronCorner ha detto:

    Allora, ti capisco non bene ma perfettamente. Non potevi dire una cosa più vera di questa. Condivido in pieno, tutto quello che hai scritto perché la penso esattamente come te. By the way…grazie per la visita. Ciao 🙂

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  6. flalia ha detto:

    Grazie, Paolo! Sia dell’incoraggiamento sia delle immagini bellissime che mi mandi (anche l’arte aiuta a sorvolare gli assedi)! Un bacio! :-*

    ZiaPetunia: già, è uno strumento di difesa da tenere sempre pronto!

    Ma, sai, cara CaV, non dubitavo che io e te fossimo accomunate anche da questo! ;-))

    Decano: ecco, tu l’hai descritto meglio di me! L’Ilaria volante infatti è quella che riesce a vedere le tante cose belle :-)*

    Byron: ma noi finora siamo sempre d’accordo! 🙂 Abbiamo una mentalità abbastanza simile, mi pare. Ciao!

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  7. commediorafo ha detto:

    Io vorrei sdoppiarmi quando ho tanto da fare. Così potrei fare due cose in un colpo solo. E magari un Massimo lavora e uno dorme, o esce con gli amici, o va a mangiare il gelato, o va a teatro…
    Ma con la sfiga che ho io sarei il Massimo che lavora…
    Massimo

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  8. fgfp ha detto:

    Hai perfettamente descritto il videoclip di una cantante inglese di cui non ricordo il nome!
    Beh, certo, così praticamente non ti ho detto nulla… Uhm, vediamo: è giovane, mora, in carne ma non grassa… any ideas?

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  9. utente anonimo ha detto:

    La sensazione di sentirmi da un’altra parte capita anche a me, soprattutto quando ho un gran bisogno di staccare e prendermi una bella vacanza ma siccome non posso, mi metto a scherzare, ed aggiungo al “voglio andare a vivere in campagna”, un altro mio tipico lamento, “voglio farmi clonare!” 🙂
    Jedredd

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  10. flalia ha detto:

    Massimo: ma in questo caso, più che uno sdoppiamento per le troppe cose da fare (ovviamente vorrei anche quello, certo!) si tratta di un prendere le distanze (con l’impressione proprio di sollevarsi) per respirare meglio e sfuggire alla dittatura dell’orrido! 🙂

    fgfp: uhm, forse ho capito ma non sono un’esperta… Forse è quella che è diventata famosa grazie a internet? Che nel video cammina per strada e vede le cose diverse da come sono? Forse si chiama Lily-qualcosa? Be’, anch’io non ho le idee molto chiare!

    Jedredd: sì, più che clonare, come dicevo a Massimo è proprio la sensazione di distaccarmi spiritualmente da ciò che mi opprime anziché subirlo. Ho letto il tuo nuovo post e condivido (sono lusingata di avertelo ispirato! Grazie!)

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  11. Nalkila ha detto:

    io mi faccio attrarre magneticamente da alcune persone, come se dai corpi volessi estrarne le anime (e mi viene da pensare alla Blimunda del Memoriale del convento, per me e per te), ma non mi sdoppio, le visioni, i sentimenti e i pensieri si uniscono in uno sfondo emotivo continuo che è quasi come una musica (disse lei mangiando una gigantesca fetta di torta mimosa, in modo da non poter più penetrare i corpi delle persone…)

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  12. melchisedec ha detto:

    Ma tipo… cambiare strada? ;P

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  13. flalia ha detto:

    Una sorta di dissociazione temporanea utile per sopravvivere. Eppure certe brutture almeno son naturali, altre no.
    🙂

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  14. bez ha detto:

    Barbara: che commento suggestivo! Hai ragione, anch’io spesso mi “perdo” in certe persone che incontro…

    Nalkila: no, ogni percorso ha le sue brutture! ;-)) Benvenuta!

    Mel: già, è quelle non naturali sono le peggiori, per me… 🙂

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  15. flalia ha detto:

    Io cammino con la testa perennemente fra le nuvole…
    Mi capita di fare viaggi astrali di continuo, mentre il mio corpo va avanti meccanicamente lungo percorsi conosciuti, tanto che spesso mi trovo a destinazione e non ricordo nemmeno la strada che ho fatto per arrivarvi.
    E non ti dico quando mi ritrovo, mio malgrado, in una conversazione noiosa.
    Sorriso arcaico degno del miglior kuros greco, scimmie che prendono possesso dell’encefalo e bez che saltella insieme agli elefanti rosa…

    XD

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  16. ondalungablu ha detto:

    Bez: sì! Esatto! Capita anche a me 🙂

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  17. Masso57 ha detto:

    è vero! ma su una cosa non sono d’accordo, anche se poi sarei il primo a pensare “ma guarda!” e cioè, penso che anche le ciccione abbiano diritto a mostrare le loro trippette e a seguire le mode come se potessero permetterselo, altrimenti il mondo sarebbe solo dei belli e degli adeguati…sarebbe frustrante per gli altri, poi ovviamente ben venga il buon senso di chi sa rinunciare al cattivo gusto…e quello!!!

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  18. utente anonimo ha detto:

    Credo sia una dissociazione inevitabile ma necessaria: tra l’altro, in questa italietta sempre più volgare e tuttuguale, se solo solo resti coi piedi per terra, come minimo ti tagli u un frammento di vetro.

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  19. ByronCorner ha detto:

    A proposito di sdoppiamenti, questa mattina sono andato alla rivendita del pane, acquisto, pago e mentre sto per uscire, entra una persona abbronzatissima, mentre io, oltre ad essere stanchissimo, stavo grondando sudore, (qui c’è un bel caldo infernale!), esco è comincio a pensare al mare, a visualizzarlo tanto bene che mi sembrava di essere lì ed invece no, senza accorgermene ero già tornato sul posto di lavoro. 😉
    Jedredd
    ps= Ho aggiunto un commento, guarda se ti piace. 🙂

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  20. OzzyRotten ha detto:

    Aggiungo una considerazione. Quando i muri scrostati, le biciclette rotte, i ponteggi, i camion sudici di fango, le fotografie dei bambini che chiedono l’elemosina e tutto il resto che vedi nelle nostre città lo trovi nelle gallerie d’arte, vuol dire che le gallerie d’arte servono a mostrare l’incapacità dell’uomo di darsi veramente una mossa. L’arte è trascendenza cara amica mia, e l’artista che non sa trascendere la realtà delle cose non è un artista. Sarà un politico, sarà un sindacalista, sarà un cronista, sarà quello che vuoi, ma definire artista chi non è in grado di trascendere la realtà delle cose vuol dire non capire niente di arte. Anzi, non vuol dire “non capire niente”. Vuol dire capire meno ancora di niente. Un caro saluto.

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  21. agomast ha detto:

    Dì la verità… ti sei fatta suggestionare da un album dei Katatonia… Magari da “Viva Emptiness”.

    Le atmosfere sono le stesse.

    Benediko

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  22. flalia ha detto:

    Molto carina sta cosa.
    Un soggetto antico, da romanzo dell’urania.
    bello, me piase.

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  23. flalia ha detto:

    ondalungablu: dunque, a volte anch’io faccio il ragionamento che hai scritto tu, cioè mi sembra giusto. Poi però mi dico anche: ma perché una ragazza grassa per seguire una stupida moda che ci vuole tutte uguali (quando ognuna ha il suo corpo, diverso dalle altre) deve imbruttirsi quando invece scegliendo un vestito più adatto al suo fisico (e quindi che valorizzi ciò che ha di bello) sarebbe bella?
    Perché quando dico che trovo antiestetici i rotoloni (non i rotolini) di pancia in mostra, non voglio insinuare che una ragazza con i rotoli sia brutta. Niente affatto! Può essere bellissima, invece, nel suo insieme. Solo che appunto, dovrebbe scegliere un vestito adatto a lei e non scimmiottare una moda. Questo discorso poi val per tutte, grasse o magre.
    Comunque non so, oscillo: a volte la penso come te, altre volte invece come ho scritto sopra!

    Masso: bella (purtroppo) metafora!

    Jedredd: sì che mi piace, una metafora che tiene insieme il bisogno di solitudine, lo scambio con l’esterno e i condizionamenti familiari/locali!

    Byron: è quello che penso anch’io di fronte a molta pseudo-arte contemporanea. Ma evidentemente c’è anche chi la pensa in modo diverso… Certo, l’arte non può essere solo questo!

    Ozzy: Ah sì? Ehm, allora li ascolterò… 😉
    Caro Ozzy, musicalmente sono ignorantissima rispetto a te…

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  24. PaoloFerrucci ha detto:

    Ciao Agomast, che piacere vederti qui 🙂

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  25. diegodandrea ha detto:

    Ciao, Flalia!

    (John Singer Sargent, Fumée d’Ambre Gris)

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  26. utente anonimo ha detto:

    Qui si indugia ancora su Pascoli… dico bene?
    Ad ogni modo a me, e alla mia estetica trasversale, questa dissociazione sarebbe impossibile… e non credo mi dispiaccia! 😉
    Ciao Ilaria, un caro abbraccio 🙂
    D

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  27. utente anonimo ha detto:

    Flalia, nel mio blog, ho messo in un nuovo post i nostri commenti al precedente, mi piacevano e volevo renderli più visibili. 🙂
    Buona domenica
    Jedredd

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  28. latendarossa ha detto:

    Niente domenica di mare e montagna, oggi arrivano ospiti a casa, una delle due mie sorelle, dall’Inghilterra, non vedo l’ora di riabbracciarla. Mi aspettano delle belle emozioni.
    Jedredd

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  29. lauraetlory ha detto:

    Sì ma l’Ilaria che prende un’altra destinazione lo fa magari canticchiando un motivetto easy tra sé e sé, con le manine in tasca, e si leva pure gli occhiali tanto occhio non vede cuore non duole? 😉

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  30. caterinapin ha detto:

    Non so se sei mai stata a Roma, se si non puoi non aver notato in centro, le carrozzelle che portano i turisti in giro per la città. Beh, io credo che certe volte bisognerebbe usare un bel paio di paraocchi come quelli dei cavalli attaccati a quelle carrozzelle…
    Un saluto
    Lory

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  31. flalia ha detto:

    Anch’io esco dal corpo temporaneamente in questi frangenti…
    Sarà perché abitiamo nella stessa città???
    Cate

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  32. diegodandrea ha detto:

    Ciao, Paolo! Grazie :-)**

    Diego: cos’è l’estetica trasversale? Amare il miscuglio di bello e brutto, “alto” e “basso”?
    Ti sei riposato, vero? Un bacio :-)*

    Jedredd: che bello! Sono felice per te. Anche mia sorella è tornata pochi giorni fa da Napoli (non la vedevo da Pasqua).

    Marcello: tu mi tiri sempre su il morale! 🙂 Grazie! In effetti, è vero, spesso preferisco vedere le cose un po’ sfocate anziché limpide come me lo permettono i famigerati occhiali! ;-D

    Lory: hai ragione, cara Lory, non sempre avere i paraocchi è qualcosa di negativo… 🙂

    Cate: chissà! Però certe brutture mi sa che ci sono anche altrove… Forse entrambe in questo periodo sentiamo Bologna come un po’ soffocante (ho letto il tuo post sulle mancate vacanze). Coraggio… Buona settimana 🙂

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  33. Anonimo ha detto:

    Bello/brutto, alto/basso… sono un pò pochino secondo me!
    Comunque no, mi riposo ancora!
    D

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