Un omicidio

Avevo in mente un post divertente per oggi, invece è successa una cosa molto brutta che voglio raccontare.

Mentre, verso le diciannove, stavo tornando a casa in bicicletta, sono stata superata da numerose macchine di polizia e carabinieri a sirene spiegate. Mi sono chiesta cosa mai potesse essere successo, e immaginate la mia sorpresa quando, entrando nella via dove abito, ho ritrovato quelle stesse macchine (sette in tutto) davanti alla discesa del mio garage, con poliziotti che delimitavano il passaggio e si affacendavano nel cortiletto a fianco e una folla di curiosi che osservava la scena. Mi sono fermata a una certa distanza per capire se ci fosse ancora pericolo o no (a Riccione avevo assistito a una scena simile l’estate scorsa quando un signore, dopo avere cercato di uccidere la moglie, era salito sul tetto con un fucile minacciando di sparare ai passanti; mia nonna, svampita come sempre, era passata tranquillamente diretta al supermercato per acquistare dolcetti da offrire durante il bridge!). Quando ho capito che, di qualunque brutta cosa si trattasse, era già accaduta, mi sono avviata verso il garage schivando curiosi e poliziotti e sono scesa. Da un lato avrei voluto chiedere a qualche curioso cosa fosse successo, ma mi sembrava poco rispettoso e mi vergognavo.
Mentre sistemavo la bicicletta però due miei cugini che mi avevano vista scendere mi hanno raggiunta e mi hanno spiegato che poco prima un giovane aveva sparato in faccia a un anziano nel cortiletto del palazzo accanto al mio, uccidendolo. I miei cugini, che si trovavano casualmente sul loro balcone, così come molti altri passanti, hanno assistito alla scena. Non riesco ancora a crederci: questo giovane – e il telegiornale ha poi confermato questa versione – è stato a lungo seduto su una panchina nel cortile, con il casco in testa; quando il vecchio è uscito dal portone lo ha freddato con tre colpi di pistola (di cui uno in pieno viso!), poi è salito su un motorino ed è scappato. Questo in piena luce e sotto gli occhi di tutti; alcuni sono anche riusciti a prendere il numero di targa. Questa spavalderia, oltre ovviamente all’atto in sé, mi sconvolge.

Il mio quartiere è un tranquillissimo quartiere in cui non è mai successo nulla di simile. Svoltare l’angolo ed entrare nella mia via, tra l’altro col cuore leggero e felice come l’avevo io stasera, e trovare di fronte a casa una quindicina di poliziotti e sapere che un uomo, che probabilmente avrò sicuramente visto spesso in giro, è stato brutalmente ucciso, mi ha davvero sconvolta. Poco prima avevo raccontato a un amico che a volte ho paura del buio. Non potevo immaginare quello che stava succedendo a casa mia in piena luce.

So che di fatti così ne capitano di continuo, per non parlare di stragi e attentati. Ma vederlo al tg è ben diverso che trovarselo sotto casa… non riuscivo a non raccontarvelo…  


17 commenti on “Un omicidio”

  1. ondalungablu ha detto:

    rasentiamo al vita degli altri…ciò che appare distante è casualmente nel giardino a fianco

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  2. acquaforte ha detto:

    Già, quello che succede agli altri, per quanto mostruoso sia lo percepiamo comunque “distante da noi”… in questo caso invece sei stata sfiorata da un episodio di cronaca e questo ti ha portato a guardare con perplessità e occhi nuovi il tuo isolato e quello che hai sempre visto. Torna a guardare con gli occhi di prima, mi raccomando… Queste sono cose che capitano e poi passano. Presto tornerà la quiete, anche dentro di te. =)

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  3. babilonia61 ha detto:

    Eh sì!
    Sino a quando le cose non accadono davanti casa nostra, davanti i nostri occhi o sino a quando non ci toccano (mi includo me medesimo!) sembrano lontane, distanti, quasi irreali.
    Ecco allora che la nostra coscienza si sveglia, i nostri occhi si aprono, le mani ci tremano nel pensare che poteva capitare anche a noi…
    e il cuore piange di dolore.

    Felicità

    Rino, superstiste…

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  4. lauraetlory ha detto:

    Capisco come puoi esserti sentita. Viviamo la vita di tutti i giorni come se ciò che quotidianamente ci viene presentato da tv e giornali appartenesse ad un’altra epoca e ad un altro mondo. Poi improvvisamente succede, ti trovi tuo malgrado dentro la notizia. A me è successo di assistere ad un tentato suicidio, una ragazza del palazzo di fronte che voleva buttarsi di sotto, è stato tremendo. Un’altra volta invece ho condiviso cinque minti della mia esistenza con un rapinatore, era praticamente di fianco a me con la pistola puntata alla tempia della cassiera. Per fortuna io non me ne sono neanche accorta, non ci crederai, ma ero impegnata a riempire un sacchetto di mele!
    Spero che tu ti sia ripresa.
    Un abbraccio
    Lory

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  5. PaoloFerrucci ha detto:

    Flalia, mai avrei immaginato che potesse succedere in un quartiere tranquillo come il tuo.
    Sembra che sia un omicidio familiare, stando alle ultime notizie: un giovane nipote è stato fermato.

    ciao :-*

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  6. Lucilla810 ha detto:

    Non mi è mai capitato di assistere ad episodi tali, o di arrivare poco dopo l’avvenuto delitto, al max ho visto qualche rissa in strada o un tizio con una spranga che cercava di rompere il parabrezza di una macchina…
    Putroppo penso che ormai si percepisca una certa certezza d’impunità, chi è ormai che va in galera per omicidio e ci resta per un tempo accettabile?
    Baci a presto!

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  7. latendarossa ha detto:

    Pazzesco, però. In effetti se non lo vivi (per fortuna vale anche a debita distanza, come nel tuo caso) non ci fai neanche caso. Oramai telegiornali e giornali riportano tutti i giorni fatti efferati come questi. Non so, mi sembra un’esplosione di irrazionalità. Anche considerato la brutalità del gesto, in sé barbaro, stupido, insensato, qualunque sia il movente… :/

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  8. flalia ha detto:

    Ondalungablu: proprio così, nel giardino accanto… Ciao 🙂

    Acquaforte: grazie per il conforto; il mio sguardo non cambierà, ma certo è stato un brutto colpo, mi sono setita coinvolta… Ciao!

    Rino: ciao Rino, grazie per le tue parole, così vere. E oggi, quel tuo bell’augurio di felicità che accompagna sempre i tuoi commenti, mi è particolarmente gradito. Grazie, ciao 🙂

    Lory: mamma mio, Lory, quella del rapinatore che irrompe tra i clienti armato è un’idea che mi ha sempre spaventata! Meno male che tu, col tuo senso pratico, eri intenta a occuparti della spesa e non ti sei accorta di nulla! (Mi fa sorridere questa immagine…)

    Paolo: sì, pare sia stato il nipote ventiduenne. Ha ucciso il nonno di fronte a sua madre, figlia della vittima! Povera donna, provo pena anche per lei… Ciao, grazie 🙂

    Lucilla: be’, spero che il colpevole (probabilmente il nipote) sia punito seriamente… Ciao 🙂

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  9. flalia ha detto:

    Marcello: infatti, sono cose che purtroppo capitano quasi tutti i giorni… però vederlo da vicino, nel giardino accanto al tuo, è diverso. E poi sì, colpisce la brutalità e l’irrazionalità del gesto, avvenuto di fronte a tanti testimoni che hanno subito riconosciuto l’assassino…

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  10. caterinapin ha detto:

    Ma abiti a Bologna anche tu? Io l’ho saputo stamattina quasi per caso e mi ha sconvolta parecchio anche se abito più verso le colline…
    Si, sono notizie che oramai ti sconvolgono soltanto se il fatto capita vicino a casa. Non è un bel segno…
    Un bacione
    Cate 😉

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  11. melchisedec ha detto:

    A bocca aperta.

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  12. Titolare ha detto:

    Un saluto e un abbraccio.
    Massimo

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  13. flalia ha detto:

    Ciao Cate, sì, sono di Bologna… Oggi ho visto la mia casa al telegiornale e non è stato certo bello, data la circostanza… Ciao 🙂

    Mel: ciao, Mel 🙂

    Massimo: grazie, Massimo, e ricambio.

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  14. cappelliavolute ha detto:

    Mamma mia… queste cose quando succedono sempre lontanissime, mai e poi mai uno si immaginerebbe che potrebbe capitare nel giardino accanto. E la cosa peggiore è che spesso i responsabili sono, a detta di tutte, brave persone, riservate, socievoli, “normali”.

    Ps: anche tua nonna gioca a bridge?! Guarda che secondo me la faccenda inizia a diventare seriamente preoccupante… =)

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  15. flalia ha detto:

    Sì, in effetti, CaV, mi sto preoccupando anch’io… 😉

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  16. diegodandrea ha detto:

    Io, purtroppo, in questo campo ho una certa esperienza… che dire, col tempo diventa tutto più normale, ma solo agli occhi!
    Notte D

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  17. Ellee ha detto:

    Mi è successa qualcosa del genere tempo fa: macchine della polizia sotto casa, i miei vicini in vestaglia e pigiama (era notte tarda) che guardavano curiosi. Per un attimo ho pensato al peggio.
    Qualche piromane aveva messo fuoco al garage sotto casa, ma per fortuna qualcuno se n’è accorto in tempo e si è evitato il tragico epilogo…
    E’ vero: in tv la realtà sembra molto lontana e ovattata.
    Spero ti sia ripresa dallo choc..
    un abbraccio

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