Un passo solo, un’anima sola…

Quando mi affaccio alla finestra al mattino vedo spesso passare, sul marciapiede, i genitori di una mia amica che abitano nella mia stessa via. Lei è grassa e cammina impettita, il volto contratto in un broncio perenne; lui, mingherlino e con lo sguardo mite, la segue sempre rigorosamente a un metro e mezzo circa di distanza. Non parlano mai ed entrambi marciano con lo sguardo fisso davanti a sé (soprattutto lei: un vero generale). Vanno a fare la spesa e al ritorno la scena è la stessa.

Questa piccola cosa mi indispone sempre; mi infastidisce tantissimo vedere due persone sposate che regolarmente (ogni tanto può capitare a tutti) camminano una dietro l’altra a due metri di distanza senza guardarsi né parlarsi. Il fatto che lei stia davanti mi dispiace ancora di più (di solito le donne sono più sensibili a certe cose).
Per me è solo una questione puramente estetica, cioè non metto in dubbio che si vogliano bene, anzi ne sono certa. Non lo vedo necessariamente come sintomo di un malessere di coppia, ma dico che è veramente una scena brutta e spiacevole da vedere.

Ma proprio adesso mi sovviene che quando, non tantissimo tempo fa, accanto a me esisteva un cosiddetto fidanzato, ora che ci penso anche con lui avevo seri problemi di deambulazione, dovuti al fatto che per esempio lui divideva le camminate in “spostamenti” o “passeggiate”. Spostamento è quando ci si muove per trasferirsi da un posto a un altro (cioè esiste una meta da raggiungere): in questo caso, secondo lui, bisognava andare di fretta, senza preoccuparsi di stare allineati e senza assolutamente darsi la mano (secondo me però erano tutte scuse per coprire il fatto che per colpa sua eravamo sempre in ritardo e dovevamo correre, ma non gliel’ho mai detto quindi è solo una mia supposizione). Invece la passeggiata è quando si cammina tranquillamente per il gusto di farlo; lì pretendeva la mano nella mano o il braccio intorno alla vita.

Ma le cose, per colpa mia, non funzionavano mai bene. A volte è veramente difficile distinguere uno spostamento da una passeggiata e così allungavo o ritraevo la mano sempre nei momenti sbagliati.

Non è per niente facile camminare insieme, in effetti. Beati quelli che ci riescono!


20 commenti on “Un passo solo, un’anima sola…”

  1. 403 ha detto:

    già, può essere un problema in effetti, ancora di più se si introducono “regole” arbitrarie con conseguente codice di comportamento da applicare caso per caso… (la vita ha già le sue complicazioni al naturale)

    aneddoto molto carino,
    ciao e buona serata
    a.

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  2. diegodandrea ha detto:

    Ilaria… questo post mi è piaciuto moltissimo… e concordo pienamente con te… a volte è veramente difficile distinguere uno spostamento da una passeggiata 🙂
    Bacio D

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  3. latendarossa ha detto:

    Molto bella e fine la metafora con cui si conclude il post. Hai veramente ragione. Spesso si risolve lì: non sai se e quando dare la mano. Se è solo uno spostamento o una passeggiata. Già, già. Riflessione dolceamara, la tua.

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  4. Titolare ha detto:

    Sicura che fosse “colpa tua”?
    Il titolare

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  5. lauraetlory ha detto:

    Spostamento o passeggiata, credo che l’importante sia la meta e la volontà di arrivarci in due…
    Lory

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  6. flalia ha detto:

    403: infatti, seguire le “regole” (o le “fisse”) di ognuno: è questo il problema!
    Ciao, buona serata a te!

    Diego: grazie, Diego! Scommetto che tu, con la tua esperienza, ne avresti di cose da dire… 😉
    Ciao e curati bene 🙂

    Marcello: grazie per l’apprezzamento. Sì, volevo esprimere proprio la difficoltà che dici tu… Ciao 🙂

    Titolare (questo nick m’intimorisce!): eh eh… non istigarmi! Dico “colpa mia” perché sono un tipo diplomatico… ;-))

    Lory: hai ragione… e non sempre c’è questa volontà… Ciao!

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  7. PaoloFerrucci ha detto:

    Uno di questi giorni potremmo andare a fare una passeggiata, Ilaria.
    Che ne dici?

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  8. flalia ha detto:

    Dico di sì. Possibilmente allineati 😉
    Anche questa immagine è bellissima. Grazie. Ciao :-*

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  9. melchisedec ha detto:

    Una sintonia difficile da trovare; azzardo che è più facile essere in sintonia coi corpi a letto che non a passeggio.
    🙂

    Io sono una frana, perchè non passeggio, corro.

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  10. lauraetlory ha detto:

    Se la vita è un viaggio e se la cosa migliore è percorrerla in compagnia, direi che la passeggiata di una coppia è una perfetta metafora della vita. Il volersi bene si manifesta, a mio parere, nel riuscire a non spezzare il filo invisibile che lega due persone che percorrono una strada insieme. A volte avanti io e dietro tu, a volte viceversa, ma spesso fianco a fianco perché la sintonia è trovare lo stesso passo. (Non vorrei sbagliarmi, ma nel termine sintonia il sin deriva dal greco e significa proprio “insieme”).
    Un saluto e un grazie a te Ilaria che, qui lo dico e qui lo confermo, sei la blogger più sensibile tra quelli che frequento regolarmente.
    Laura

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  11. Higurashi ha detto:

    Ahaha, oddio quanto è vero il discorso sul camminare insieme 😀

    Un saluto e buongiorno 🙂

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  12. lo_struzzo_nero ha detto:

    non è facile camminare assieme, è vero…

    un bacione

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  13. flalia ha detto:

    Mel: forse hai ragione. Riguardo al correre, allora sei come mio padre! Difficile stargli dietro! Ciao 🙂

    Laura: bella la tua immagine del filo da non spezzare. Sì, l’etimologia è quella che dici tu. E grazie per il complimento finale.
    Ciao, buona giornata 🙂

    Higurashi: Eh eh… sospettavo che non fosse un problema solo mio… 😉
    Ciao, un bacio :-*

    Struzzo: e tu di spostamenti ne sai qualcosa, direi…
    Un bacio, caro Struzzo :-*

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  14. Titolare ha detto:

    Non preoccuparti per il nome che intimorisce: tra un po’ comincerò usare il mio. Dammi solo il tempo di ambientarmi.
    M… cioè, il titolare!

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  15. Io e la mia compagna abbiamo risolto il problema tenendoci per mano sempre, quando camminiamo.

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  16. MariaStrofa ha detto:

    Porta pazienza Ilaria ma a me ‘sta cosa qui che non riuscivate a capire se spostamento o passeggiata suona terribilmente comica, mi par di vederti che allunghi e ritiri il braccio – tipo quelli che ti dan la mano e tu non la ricambi e restano lì, strofinandosela magari sul vestito…

    una cosa così insomma… 🙂

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  17. flalia ha detto:

    Titolare: ok! tanto, se c’è una cosa che mi viene bene è aspettare… 🙂

    Davide: mi sembra un’ottima soluzione 🙂

    Maria: infatti all’epoca era una cosa “tragica” (perché lui si arrabbiava sul serio) eppure già allora la vivevo anche come comica: insomma, può una poveretta dover stare sempre con una mano penzoloni pronta a tenderla o nasconderla al minimo segno (e sbagliando regolarmente)???!
    Son contenta che per una volta son riuscita a farti ridere io, dato che tu mi fai ridere sempre!
    Ciao 🙂

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  18. SignoradiAvalon ha detto:

    Ciao! Non ci conosciamo e sono capitata sul tuo blog per caso.
    Devo confessarti che stavo cercando notizie su uno scritto di Faeti “Il crepuscolo dell’orco pedagogico” e così eccomi qua…
    Ero anche io alla conferenza di Magnus e Faeti è il mio prof. di Grammatiche della Fantasia…è sempre splendido sentirlo parlare, anche se a volte un po’ difficile…
    Quindi…quindi niente…solo un saluto.. X D
    Oriana

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  19. maggicatrippy ha detto:

    io adoro camminare insieme, possibilmente abbracciati, a volte, non sempre…
    ma ci sono problemi tecnici…

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  20. flalia ha detto:

    Trippy: problemi di altezze, forse? Be’, finché sono solo quelli, va bene, dai :-)) Che bello rileggere i tuoi commenti e i tuoi post. Ciao 🙂

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