Luglio, col bene che ti voglio…

Ieri mattina ero molto triste, ero anche arrabbiata perché non avevo tempo per essere triste. Ma non riuscivo comunque né a studiare né a lavorare. Neanche Mozart è stato in grado di tirarmi su, anzi mi faceva piangere ancora di più. Allora ho preso delle pinze, sono andata in bagno e ho smontato mezza doccia, ho sostituito il tubo e l’ho rimessa a nuovo, cosa che pensavo avrei fatto fare a mio padre. Non credevo di averne la forza e di essere capace. Invece si vede che ero così arrabbiata che mi è venuta una tale energia in corpo che sono riuscita a fare tutto da sola. E intanto mi sfogavo contro il tubo, che opponeva resistenza. E gli ho anche raccontato un sacco di cose, prima di buttarlo via.

Quindi gli unici che conoscono il mio dolore di questi giorni e non solo di questi giorni sono un tubo e un blog (e voi che leggete). Perché naturalmente, col *meraviglioso* carattere che mi ritrovo, non sono riuscita a dire niente a nessuno, neanche alla mia migliore amica. Ieri sera poi mi sono ritrovata in un pub e a un certo punto si è anche brindato alla mia salute per via della mia promozione sul lavoro; è da una settimana che volo a due metri da terra e rompo le scatole a tutti con il mio entusiasmo non solo per il lavoro ma in generale per come stanno andando le cose, ero molto felice in questi giorni; quindi non potevo dire Fermi tutti, sto male e così non ho detto praticamente niente, né di bello né di brutto, aspettando solo il momento in cui mi sarei finalmente trovata al buio in posizione orizzontale pronta a salutare il mondo per qualche beata ora.

E quando poi mi ci sono trovata, con tutti i muscoli doloranti per lo sforzo della mattina, mentre prendevo sonno mi sono concentrata e ho immaginato di essere a Riccione, dove vado d’estate da quando sono nata. La sera, poco dopo il tramonto, quando la maggior parte della gente è a cena, soprattutto a luglio, il molo è quasi vuoto. E io vado lì, mi siedo su uno scoglio, con le gambe strette contro al petto, e guardo il mare, o meglio lo sento, perché man mano che si fa buio quel che vedo davanti a me è una massa scura, dolcemente mormorante, a volte sospinta da un venticello debole, umido, profumato, buono da respirare. Sembra che dopo la lunga giornata di sole quei luoghi animati e percorsi di gente vociante si distendano all’improvviso e riprendano a respirare col giusto ritmo. E io con loro. È una sensazione bellissima anche da ricordare. E infatti rivivendola ieri sera mentre scivolavo nel sonno, piano piano il cuore e la fronte, che per tutto il giorno avevo avuto come dolorosamente contratti, si sono a poco a poco rilasciati e ho potuto fare dei respiri lunghi. Poi la notte ho sognato di volare sul mare e c’era anche un altro con me ma non so chi era e comunque sono stata molto felice. Ci mancava solo la musica di Amarcord in sottofondo.

Avete anche voi le vostre immagini (o pensieri, sogni) consolatorie?


25 commenti on “Luglio, col bene che ti voglio…”

  1. GiacominoLosi ha detto:

    purtroppo il mio unico modo di addormentarmi è ripetere il calendario della Roma dello scudetto.
    Se penso a qualcosa del passato invece che consolarmi mi incupisco.

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  2. GiacominoLosi ha detto:

    purtroppo il mio unico modo di addormentarmi è ripetere il calendario della Roma dello scudetto.
    Se penso a qualcosa del passato invece che consolarmi mi incupisco.

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  3. diegodandrea ha detto:

    Si… anch’io ho immmagini consolatorie…
    Di 2 tipi:
    alcune riguardano luoghi cui sono molto legato (soprattutto una vecchia tonnara in Sicilia; e poi i paesaggi innevati mentre scio… deve essere tutto quel bianco 😉
    altre, invece, le condivido col protagonista delle Invasioni Barbariche… che ci posso fare, la mia è pura passione… so che hai visto il film, quindi non c’è bisogno che aggiunga altro 😉
    Ciao D
    P.S.
    spero che dentro di te, il mare, continui a cullarti anche di giorno.

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  4. diegodandrea ha detto:

    Si… anch’io ho immmagini consolatorie…
    Di 2 tipi:
    alcune riguardano luoghi cui sono molto legato (soprattutto una vecchia tonnara in Sicilia; e poi i paesaggi innevati mentre scio… deve essere tutto quel bianco 😉
    altre, invece, le condivido col protagonista delle Invasioni Barbariche… che ci posso fare, la mia è pura passione… so che hai visto il film, quindi non c’è bisogno che aggiunga altro 😉
    Ciao D
    P.S.
    spero che dentro di te, il mare, continui a cullarti anche di giorno.

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  5. PaoloFerrucci ha detto:

    A me consola sedermi sul crinale della mia collina a osservare il panorama, in compagnia del cane.
    E’ un luogo ventoso (tipo “Cime tempestose”), e quando tira il vento ha una magia particolare.

    🙂

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  6. PaoloFerrucci ha detto:

    A me consola sedermi sul crinale della mia collina a osservare il panorama, in compagnia del cane.
    E’ un luogo ventoso (tipo “Cime tempestose”), e quando tira il vento ha una magia particolare.

    🙂

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  7. flalia ha detto:

    Giacomino: be’, almeno un pensiero consolatorio ce l’hai! 😉

    Diego: riguardo al 2° tipo: sai che un po’ me l’immaginavo…? ;-))
    Grazie per il dolcissimo augurio.

    Paolo: hai evocato le atmosfere di uno dei miei romanzi preferiti! Anche a me, quando posso, piace tanto sedermi su una collina in mezzo al vento.
    Ciao, buona domenica! 🙂

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  8. flalia ha detto:

    Giacomino: be’, almeno un pensiero consolatorio ce l’hai! 😉

    Diego: riguardo al 2° tipo: sai che un po’ me l’immaginavo…? ;-))
    Grazie per il dolcissimo augurio.

    Paolo: hai evocato le atmosfere di uno dei miei romanzi preferiti! Anche a me, quando posso, piace tanto sedermi su una collina in mezzo al vento.
    Ciao, buona domenica! 🙂

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  9. commediorafo ha detto:

    Ciao sirenetta!
    (è la visione che ho avuto pensando a te sullo scoglio!).
    Non ho un luogo preciso, ma mi piace estraniarmi da tutto pedalando in bici e dedicandomi al puzzle che ho nella casa in montagna. Solo che non mi basta il ricordo…
    Massimo

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  10. commediorafo ha detto:

    Ciao sirenetta!
    (è la visione che ho avuto pensando a te sullo scoglio!).
    Non ho un luogo preciso, ma mi piace estraniarmi da tutto pedalando in bici e dedicandomi al puzzle che ho nella casa in montagna. Solo che non mi basta il ricordo…
    Massimo

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  11. diegodandrea ha detto:

    Ei Ilaria, mi sa che dovrei iniziare a preoccuparmi seriamente dell’idea che do di me… comincio a temere che sia proprio quella giusta :-))
    😉
    Baci D

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  12. diegodandrea ha detto:

    Ei Ilaria, mi sa che dovrei iniziare a preoccuparmi seriamente dell’idea che do di me… comincio a temere che sia proprio quella giusta :-))
    😉
    Baci D

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  13. neoscapigliato ha detto:

    sarà pure un pezzo banale…ma io mi rilasso con Haydn…concerto x violoncello e orchestra No. 1 in Do Magg. …specialmente con l’Adagio..ahh quasi dimenticavo…e con l’aiuto del valium 😉

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  14. maggicatrippy ha detto:

    io, come molti di voi già sanno, non ho particolari problemi a prendere sonno; anzi, diciamo che da quando poso la testa sul cuscino all’iperspazio, passano sì e no una decina di minuti. detto questo, in quei dieci minuti penso spesso a mio nonno (scomparso quasi 2 anni fa) e mi chiedo cosa stia facendo, se stia bene, se è felice…

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  15. flalia ha detto:

    Massimo: grazie per la Sirenetta!!! Qua tra Cime Tempestose e Sirenetta mi state tirando fuori i miei romanzi/racconti preferiti! Anch’io uso la bici come consolazione, ovviamente… 🙂

    Diego: vuol dire che sei sincero… E comunque io ho una bellissima idea di te. 😉

    Neo. non è un pezzo banale, ed è meglio del valium…

    Trippy: bellissimo il tuo ricordo…

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  16. flalia ha detto:

    Massimo: grazie per la Sirenetta!!! Qua tra Cime Tempestose e Sirenetta mi state tirando fuori i miei romanzi/racconti preferiti! Anch’io uso la bici come consolazione, ovviamente… 🙂

    Diego: vuol dire che sei sincero… E comunque io ho una bellissima idea di te. 😉

    Neo. non è un pezzo banale, ed è meglio del valium…

    Trippy: bellissimo il tuo ricordo…

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  17. melchisedec ha detto:

    Il momento del sonno, o meglio raggiungere il letto per me è un’immagine che mi “consola”.
    Altra immagine, astratta, è la speranza del nuovo giorno.
    E altra ancora il verde tenero delle piante del mio giardino, quando c’è.
    E gli infiniti poeti con le loro magie.
    Ma, Flalia, che mi fai dire? Sembra che io abbia bevuto!
    Hai fatto scattare nella mia testa col tuo post queste immagini.
    🙂

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  18. melchisedec ha detto:

    Il momento del sonno, o meglio raggiungere il letto per me è un’immagine che mi “consola”.
    Altra immagine, astratta, è la speranza del nuovo giorno.
    E altra ancora il verde tenero delle piante del mio giardino, quando c’è.
    E gli infiniti poeti con le loro magie.
    Ma, Flalia, che mi fai dire? Sembra che io abbia bevuto!
    Hai fatto scattare nella mia testa col tuo post queste immagini.
    🙂

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  19. flalia ha detto:

    Macché bevuto, Mel! Mi hai regalato delle immagini molto belle! Ciao! 🙂

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  20. Jikan ha detto:

    il pensiero in sè è consolatorio.. (vabè). guardare una partita nba è consolatorio, e anche guardare il mare al tramonto

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  21. Higurashi ha detto:

    Si, anche io ho il mio “santuario”, il luogo sacro dove poter riposare e rilassare la mente.
    E’ costruito tutto intorno ai miei ricordi più piacevoli, in un mondo che si erige sui miei “e se invece fosse andata…”

    Un saluto

    "Mi piace"

  22. Higurashi ha detto:

    Si, anche io ho il mio “santuario”, il luogo sacro dove poter riposare e rilassare la mente.
    E’ costruito tutto intorno ai miei ricordi più piacevoli, in un mondo che si erige sui miei “e se invece fosse andata…”

    Un saluto

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  23. Jikan ha detto:

    higurashi, il mio sul ‘e se invece non me ne fossi andato…’

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  24. flalia ha detto:

    Jikan: ciao, benvenuto!
    Higurashi: i ricordi piacevoli mi consolano molto, invece il tunnel del “se fosse andata così”… mica tanto! 🙂
    Ciao e grazie!

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  25. flalia ha detto:

    Jikan: ciao, benvenuto!
    Higurashi: i ricordi piacevoli mi consolano molto, invece il tunnel del “se fosse andata così”… mica tanto! 🙂
    Ciao e grazie!

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