Illuminazioni in ordine sparso prodotte tra la fine e l’inizio di un nuovo anno (1)
Pubblicato: 2 gennaio 2007 Archiviato in: curiosità, riflessioni 2 commenti- Serata dell’ultimo dell’anno: dieci minuti prima di mezzanotte qualcuno accende la tv per l’imprescindibile conto alla rovescia. Su rai 1 c’è Carlo Conti attorniato da svariati individui (molti dei quali sconosciuti alla sottoscritta) che urlano e cantano su un palco. Abbondante carrellata di miss discinte. E io ringrazio di non essere (neanche volendo, credo) una Miss, perché non riuscirei mai a stare praticamente nuda all’aperto la notte di Capodanno col freddo che fa.
- Ho cozzato contro l’esistenza (già a me nota in teoria ma non ancora esperita nella pratica) di categorie di persone alle quali è imbarazzante fare gli auguri di un felice anno nuovo: malati (incurabili) di tumore, per esempio, con pochi mesi ancora da vivere [d’altra parte cosa puoi dire a tua nonna mentre ti strapazza di baci augurandoti mille milioni di cose meravigliose per quest’anno (ed è incredibimente sincera, al contrario di tanti altri)? Ovvio: le auguri un 2007 meraviglioso. Ti odi, ma lo fai]. Oppure il barbone (o Senzatetto che dir si voglia) in cui ti imbatti la mattina all’alba (ehm, le 10) sull’autobus che ti porterà in stazione per raggiungere appunto tua nonna: sali e lo vedi accartocciato (letteralmente) sul sedile, con l’aria sfatta, uno sguardo catacombale e un odore abbastanza rivoltante. È seduto proprio accanto all’obliteratrice e tu, reduce dalla melassa natalizia, non te la senti di ignorarlo. Così sorridi e biascichi una parola che suona come: Auguri! [Vorresti sprofondare, ma lo fai].
- Ho avuto la conferma di essere la Perditrice di treni numero Uno del Paese, credo. Non importa quanto prima esca di casa: se devo prendere un treno, lo perderò. È matematico, anche se non essendo mai stata brava in matematica non ne afferro il motivo. Inoltre non è la prima volta che un treno che io devo prendere parte addirittura leggermente in anticipo (cosa assolutamente mirabolante per Trenitalia, eppure è così). Naturalmente quello su cui salirò due ore dopo arriverà in ritardo e ne accumulerà dell’altro cammin facendo.
- C’è gente che rischia la vita per arrivare a fare graffiti su muri che scorrono ai lati della ferrovia (a un millimetro dai binari); e quasi tutti questi graffiti sono davvero brutti (al punto che non li chiamerei neanche graffiti, per lo più sono scritte col pennarello su un muro, perlomeno nella tratta BO-PC, non so altrove). Ora dico: se dovete morire, fatelo per qualcosa per cui ne valga la pena. Se non siete bravi a disegnare ma volete lo stesso esprimervi, sceglietevi un posto più sicuro (e possibimente nascosto alla vista degli sparuti Esteti che si ostinano a esistere in questo mondo. La vostra cameretta andrebbe benissimo). [Della serie: Pubblicità Progresso].
- Se sei una zitella (o single che dir si voglia) e speri di incontrare in treno l’Uomo della tua vita (mi si dice che ogni tanto capiti) è consigliabile evitare di portarti da leggere un libro dall’angoscioso titolo Perché viviamo? su copertina dal colore uniformemente nero: non aiuta.
- Guardare il concerto di capodanno ogni anno non fa che consolidare la mia tesi secondo la quale qualunque uomo intento a suonare uno strumento musicale è infinitamente bello (anche se calvo e con pancetta).
- Quando si organizza un Cenone è meglio accertarsi prima dello stato emotivo di coloro che dovranno cucinare. Se cucinare le rende isteriche è meglio cenare in armonia con i 4 salti in padella anziché gustare delle peraltro ottime lasagne nel nervosismo generale.
[Continua nel prossimo post]
ricambio gli auguri 🙂
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molto interessante il tuo blog…
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